La storia
Dichiarato morto clinicamente per tre volte, si risveglia e afferma di essere stato in paradiso. Questa è l'incredibile storia di Landon Kemp: originario di Charlotte, nel North Carolina, il 19 ottobre 1997, all'età di otto anni, si trovava insieme al padre e alla madre nella Pontiac di famiglia. La tragedia è avvenuta ad un incrocio nel percorso tra la loro casa e la chiesa: l'impatto violento con un'ambulanza è arrivato all'improvviso, inaspettato. Il capofamiglia ha perso la vita sul colpo, mentre la mamma Julie e il piccolo Kemp sono stati trasportati d'urgenza in ospedale mentre lottavano disperatamente tra la vita e la morte.
La prima a riprendersi è la madre, una sorte ben diversa invece quella toccata al ragazzo: nel tragitto tra il luogo dell'incidente e l'ospedale, Landon è stato rianimato tre volte dopo altrettanti arresti cardiocircolatori: tutto sembrava perduto.
A raccontare questi momenti di terrore è la mamma Julie, che in una recente intervista pubblicata su YouTube rivela: "La situazione era disperata, i medici mi hanno detto che Landon poteva restare in coma per sempre, oppure risvegliarsi con gravi problemi neurologici". Invece, dopo due settimane, la grande sorpresa: una volta uscito dal coma, non solo il bambino non aveva riportato nessun problema cerebrale, ma aveva anche vissuto un'esperienza che va ben oltre la vita terrena.
Quando il bambino ha ripreso conoscenza, la mamma ha dovuto, con sofferenza, spiegargli che il papà non c'era più. La risposta del piccolo Landon avrebbe lasciato tutti i presenti sotto choc: "Lo so, ho visto papà in paradiso".
Ma cosa ha visto il giovane Kemp durante queste sue tre esperienze di pre-morte? Landon, ormai 35enne, torna spesso sull'argomento, affermando di aver visto prima il padre morto, poi un amico di famiglia anche lui scomparso a causa di un incidente stradale e ancora i due figli mai nati della mamma Julie. Infine, nell'ultima visione, diversa dalle altre, Landon rivela che avrebbe visto anche Gesù.
Le testimonianze di pre-morte, dette anche Near death experieces, restano ancora un grande mistero all'interno della comunità scientifica. Sono tante le teorie che si affollano nel tentativo di trovare una spiegazione a questo incredibile fenomeno. La più accreditata - sostenuta da un recente studio scientifico della Grossman School of Medicine della New York University - è che l'arresto cardiaco non pone immediatamente fine all'attività cerebrale: le reti neurali del cervello, nei momenti successivi alla morte, continuano infatti a produrre sensazioni cognitive che somigliano molto a quelle che si mettono in moto con la memoria.
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