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Attualità

Tra santi e demoni

Sergio Casagrande

11 Dicembre 2025, 10:20

Tra santi e demoni

Aprire oggi il giornale con un’intervista a un esorcista non è stata una scelta leggera. Sappiamo che c’è chi è pronto ad accusarci di ingenuità, superstizione, folklore da sacrestia. Ma ha prevalso la cronaca: raccontare ciò che esiste, non solo ciò che piace o che trova il nostro consenso.

Si può credere o non credere al male, come si può credere o non credere alla santità, a Dio o al diavolo. Ma una certezza rimane: per la Chiesa cattolica l’esorcismo è un rito riconosciuto e regolato, non un passatempo medievale. In Umbria, terra che da epoche remote genera santi, mistici, visioni e dubbi, la presenza attiva di un esorcista (in realtà sono pure di più) non è chiacchiericcio: è notizia. Perfino San Francesco è ricordato come esorcista e non da leggende minori, ma da documenti storici che testimoniano di persone afflitte da possessioni demoniache che furono liberate grazie al suo intervento, come nei casi di Pietro da Foligno, di una bimba di Norcia e di una donna di Narni.

Crederci o no, quindi, non è la questione. La questione è conoscere ciò che accade davanti ai nostri occhi, senza archiviare il tema nel museo delle credenze popolari. Se il diavolo esista o meno non sono i giornalisti a doverlo stabilire: noi dobbiamo raccontare chi lo affronta con convinzione. E la credibilità di un giornale che rappresenta il suo territorio è anche nella scomodità di narrare fatti, comunque reali, che travalicano le certezze della scienza.

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