Attualità
Ci sono interviste che non si limitano a raccontare un’esperienza istituzionale, ma tracciano un metodo. Quella rilasciata martedì al nostro giornale da Antonello Colosimo, presidente della Sezione di controllo della Corte dei conti dell’Umbria, è una di queste. Colosimo lascia “un’Umbria in buona salute”, come lui stesso sottolinea, una regione “nelle condizioni di avere una cognizione assoluta e serena della propria situazione”, pur senza nascondere le criticità che restano sul tavolo. E’ proprio questo equilibrio tra riconoscimento dei progressi e capacità di evidenziare ciò che ancora non funziona a rendere le sue parole una bussola preziosa per i nostri amministratori. Tra i passaggi più rilevanti c’è il riferimento alla parificazione dell’amministrazione, fissata per il “12 dicembre con il recepimento della Corte costituzionale”. Un passaggio che segna la chiusura di un ciclo e apre una fase nuova, fatta di responsabilità ancora più stringenti per chi guida la Regione.
Di grande valore anche il bilancio sul monitoraggio dei Comuni, grazie al quale sono stati evitati dissesti che avrebbero avuto conseguenze pesanti sui cittadini: “Il lavoro di monitoraggio e supporto ha evitato il default per tre Comuni”. E’ una frase che pesa e che dimostra come il controllo preventivo sia efficace quando è esercitato con rigore ma anche con capacità di accompagnamento. Antonello Colosimo richiama poi la necessità di accelerare sulla ricostruzione post-sisma, in particolare “sul fronte degli immobili di culto”, un tema che non riguarda solo l’edilizia, ma la memoria e l’identità delle comunità colpite. E parla con altrettanta chiarezza delle infrastrutture, citando interventi cruciali come quelli sulla Strada 219 della Pian d’Assino, dove “il raddoppio Orte-Falconara è scoperto sul fronte dei finanziamenti”.
Un richiamo limpido a programmare con serietà, evitando opere annunciate e mai completate. Il quadro che consegna alla Regione è chiaro: conti più solidi, un sistema di controllo più maturo, Comuni che iniziano a utilizzare i dati in modo consapevole. Ma anche la necessità di non fermarsi proprio ora: viabilità, patrimonio pubblico, ricostruzione, sostenibilità della spesa sono sfide che richiedono continuità e coraggio decisionale. Ad Antonello Colosimo vanno il nostro apprezzamento e i complimenti sinceri per il lavoro svolto con rigore, equilibrio e senso autentico delle istituzioni. E gli auguri migliori per il nuovo incarico nazionale che lo attende, prestigioso e meritato. Con la speranza, non formale ma concreta, che il metodo che lascia in Umbria non venga disperso. E che le sue osservazioni, così puntuali e così giuste, possano essere davvero utili a chi è chiamato ad amministrare (bene) i nostri enti locali.
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