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L'evento del corriere

La vera informazione è una scelta

Sergio Casagrande

14 Novembre 2025, 11:15

La vera informazione è una scelta

Ieri in Umbria, a Città di Castello, si è accesa una luce. Una luce che forse non basterà a rischiarare tutti i dubbi, le incertezze, i timori e le trasformazioni che stanno investendo il mondo dell’informazione, ma che almeno indica una direzione: quella del coraggio di parlarne, di guardarci dentro, di non far finta che nulla stia accadendo mentre il sistema corre più veloce delle nostre stesse redazioni.

A tutti i relatori che sono saliti sul palco del nostro evento che volutamente aveva un titolo provocatorio - Editoria e informazione: carta, digitale... e poi? -, agli editori e ai direttori che hanno scelto di mettersi in discussione, al sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini, al presidente di Agcom Giacomo Lasorella, al ministro della Cultura Alessandro Giuli che ci ha onorato del suo saluto e della sua attenzione, ai presidenti delle Regioni Umbria e Toscana Stefania Proietti ed Eugenio Giani, agli ospiti, ai giornalisti, agli studenti e ai tanti semplici cittadini che, anche via web, hanno dedicato tempo e attenzione va il mio grazie più sincero. Come va alla squadra che ne ha permesso la realizzazione e a tutti i colleghi, inclusi i collaboratori, del Gruppo Corriere.
Questo nostro evento aveva un obiettivo semplice e chiaro: non offrire soluzioni preconfezionate - quelle le promettono gli algoritmi - ma aprire un confronto vero su una svolta epocale. Perché sì, siamo davanti a un passaggio che riscrive il mestiere dell’informazione: non lo modifica, non lo aggiorna soltanto. Lo riscrive. L’intelligenza artificiale? No, non è lei il problema. Non lo è mai stato. E’ uno strumento, potente e utilissimo.

Il punto non è cosa può fare: il punto è chi lo utilizza, come lo utilizza e soprattutto per quali finalità. E’ lì, nell’etica dell’uso, che si gioca la partita. Non nella tecnologia, ma nell’uomo. Se ora siamo riusciti anche solo a polarizzare l’attenzione su questo tema, a ricordare che informarsi è un dovere ma sapere da chi ci si informa è un diritto, allora possiamo dire di aver raggiunto un piccolo grande risultato. Perché la qualità non è un concetto astratto: è fatta di persone; di firme; di responsabilità; di verifiche; di errori riconosciuti e di verità cercate anche quando sono scomode.
Noi, i professionisti dell’informazione - editori e giornalisti insieme - il nostro impegno continueremo a metterlo. E ieri è emerso chiaramente da tutti gli intervenuti. Lo mettiamo ogni giorno, tra chiusure serali e riunioni convulse, tra un titolo che regge e uno che crolla, tra una crisi economica che ritorna e un algoritmo che cambia le regole dei siti web di informazione mentre stiamo ancora interrogandoci sul ruolo dei social, tra un’edicola che chiude e i costi di produzione che aumentano.

A chi ieri ha ascoltato, osservato, discusso, a chi ha compreso che la credibilità non è un lusso ma la base civile di ogni democrazia, voglio dire una cosa semplice: se continuerete a chiederci un’informazione seria, noi continueremo a offrirla. E se, da ieri, anche solo una parte di voi che non lo faceva prima, desterà la principale attenzione alla fonte di una notizia prima di assimilarla e condividerla, allora questo summit dell’editoria avrà già centrato il suo scopo. L’attendibilità: ecco la nostra vera battaglia. L’attendibilità che deve ricercare il cittadino-utente e che gli operatori della informazione devono garantire con un giornalismo di ricerca, di verifica e di presenza. Noi del Corriere, intanto, continuiamo a provarci: qualche volta ci riesce bene; qualche volta ci riesce meno bene. Ma grazie a Dio l’errore, quando si presenta, porta sempre una firma: la nostra, non quella di un algoritmo

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