Attualità
La Cna ha perfettamente ragione. Ancora una volta, una scelta tecnica fatta altrove - il divieto di sorpasso ai mezzi pesanti sull’Autostrada del Sole tra Incisa e Chiusi - si trasforma, nei fatti, in un boomerang per l’Umbria. Perché ogni volta che si chiude, si restringe o si rallenta un tratto della A1, la E45 diventa la via di fuga obbligata per chi attraversa l’Italia da nord a sud. E quella che per noi è la principale arteria di collegamento regionale, per i Tir europei si trasforma in un percorso gratuito, comodo per il portafogli e disastroso per l’asfalto.
Già ai tempi della realizzazione della Variante di valico il fenomeno esplose: file infinite di camion, provenienti prevalentemente dall’Est Europa, si riversarono sulla E45, scoprendo che il risparmio del pedaggio valeva qualche sobbalzo sui viadotti malandati e qualche buca in più. Risultato: traffico pesante da incubo su un percorso che ingoia ogni giorno migliaia di mezzi e restituisce solo rumore, smog, code, ingorghi e incidenti.
Ora il divieto di sorpasso sull’A1 rischia di peggiorare tutto. Il presidente regionale della Cna Trasporti, Marcello Volpi, lo dice chiaramente: il traffico si sposterà sulla E45, aggravando una situazione già critica. E ha ragione da vendere.
La nostra regione, tagliata fuori dalle autostrade (la A1 ci accarezza quasi fosse un buffetto sulla guancia dato a un pargolo per un contentino), è però attraversata da questo lunghissimo corridoio europeo (5.190 chilometri) che unisce la città di Alta, in Norvegia, a Gela, in Sicilia e paga da decenni il prezzo di un’infrastruttura mai davvero ammodernata. Ci sono ancora tanti viadotti e gallerie senza corsie d’emergenza, l’asfalto periodicamente si ritrova a brandelli e i cantieri bruciano i soldi pubblici e la calma degli automobilisti.
Quando si poteva trasformarla in autostrada, qualcuno disse no. Così oggi ci teniamo le buche e i cantieri perenni, il Nodo di Perugia che resta l’imbuto del traffico umbro dove i pendolari recitano puntualmente il rosario andando e tornando dal lavoro e un’illusione di modernità chiamata smart road.
Presto, infatti, dicono, avremo il wi‑fi lungo tutta la E45. I primi pali sono spuntati già da tempo tra Città di Castello e Umbertide.
Bene: almeno, mentre resteremo bloccati in coda o con una gomma squarciata, potremo navigare in rete.
Meglio di niente? Forse. Ma di certo non basta per sentirsi ancora al centro dell’Italia e lungo una delle più importanti strade europee.
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