POLITICA
Gli ombrelloni resistono sulle spiagge, ma il vento che soffia è già quello delle urne.
Il primo banco di prova arriverà dalle Marche, domenica 28 e lunedì 29 settembre: qui si decide se Francesco Acquaroli potrà brindare al bis o se Matteo Ricci, con il centrosinistra allargato a M5S, Azione, Italia Viva e altri compagni di strada, riuscirà a ribaltare la partita.
Contemporaneamente andrà al voto anche la Valle d’Aosta, ma è proprio sulle Marche che saranno puntati tutti i riflettori perché qui non si gioca solo un derby locale: è la prima vera prova generale in vista delle Politiche del 2027.
Da Ancona può partire un segnale destinato a pesare ben oltre il confine regionale: se il centrosinistra sfonda, può riscrivere i rapporti di forza nazionali; se il centrodestra tiene, sarà benzina per blindare il potere fino a Roma.
Le Marche diventano così il termometro di un Paese che, finita la tintarella, torna a fare i conti con le scadenze elettorali. E la campagna per il Parlamento, di fatto, comincia già ora: tra un comizio e un sondaggio, ogni voto è un mattone della grande sfida del 2027.
Questo, insomma, non è un antipasto: è il menu principale.
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