Attualità
Umbri più poveri ma felici. Suona come il titolo di una commedia all'italiana e, infatti, c'è dentro tutto: il sorriso forzato; la malinconia nascosta; la rassegnazione che diventa virtù.
Il nuovo rapporto Bes della Regione sul benessere equo sostenibile - che abbiamo presentato ieri in prima pagina - fotografa un territorio che non corre dietro al denaro, ma guadagna anni di vita, istruzione, aria un po' più pulita e persino meno rapine. Eppure, il portafoglio resta leggero: stipendi e redditi inferiori alle medie di Centro e Italia.
Il tutto potrebbe, quindi, essere visto come la conferma che i soldi non fanno la felicità...
Sarà, ma intanto aiuterebbero almeno a pagare le bollette.
Siamo, quindi, i protagonisti moderni di un "Poveri ma belli" in salsa umbra: solo che oggi non bastano Vespe, scorribande e un po' di fumo negli occhi per nascondere le rughe economiche. Qui si vive meglio. Sì, ma con meno. Il che consola, ma fino a un certo punto.
Il rischio? Che la favola del benessere senza ricchezza diventi una coperta corta: scalda l'anima, ma lascia scoperti i piedi. Perché ridere dei soldi è facile quando ce ne sono pochi; più difficile è mantenere quel sorriso quando la povertà bussa con costanza alla porta.
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