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LA SCOMPARSA

Addio Baudo, perché SuperPippo ci manca davvero

Sergio Casagrande

19 Agosto 2025, 11:51

Addio Baudo, perché SuperPippo ci manca davvero

Pippo Baudo

L'Italia si inchina a Pippo Baudo. La camera ardente al Teatro delle Vittorie è diventata il cuore del cordoglio nazionale: cittadini e istituzioni in fila, mentre la Rai stravolge i palinsesti per rendergli onore. Un tributo giusto e necessario.
Baudo ha rappresentato un' Italia moderata, rispettosa, orgogliosa di sé.
Con eleganza e semplicità ha unito generazioni, facendo grande la televisione senza mai scendere al compromesso del trash. Eppure, in vita, non mancò chi bollò la sua voglia di fare come l'opera di un prezzemolone narcisista e quella sua misura come debolezza, quasi fosse un qualunquista e un opportunista dell'equilibrio.
Oggi si capisce, invece, quanto fosse forza: una televisione che parlava al Paese senza gridare; che educava senza annoiare; che divertiva senza svendersi.
Il rischio, ora, è che il ricordo diventi solo nostalgia. Se quel modello resterà confinato nelle Teche Rai, la tv italiana avrà consegnato campo libero alla spazzatura: rumorosa, volgare, priva di rispetto per chi guarda.
Pippo Baudo è stato un gigante e questo tributo dimostra che l'Italia, quando vuole, sa riconoscere i suoi veri maestri. Sta a noi decidere se considerarli solo reliquie da venerare o esempi da seguire.

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