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Attualità

Il caro spiagge brucia più del sole

Sergio Casagrande

18 Agosto 2025, 12:29

Il caro spiagge brucia più del sole

Ferragosto 2025, mare italiano: il caro-spiagge esplode col fragore di un materassino rimasto attaccato al compressore. Tariffe alle stelle per ombrelloni, lettini e perfino parcheggi; pacchetti giornalieri che lievitano e associazioni dei consumatori a fare da termometro dell’afa dei prezzi. Ma tranquilli: è tutta colpa dell’inflazione; dell’aria salmastra; e, perché no, della Luna e delle maree.
Intanto gli stabilimenti contano gli incassi, mentre le famiglie i panini da portare da casa.
Poi arriva Mario Tozzi dalle bianchissime sabbie di Naxos, Cicladi, Grecia e mostra un’altra realtà: chilometri di spiaggia libera; niente recinti e file di cabine di plastica; e quando paghi, puoi pagare davvero poco. Lettini e ombrellone, tutti insieme, a 10 euro. Il resto è mare, genuinità e libertà (parcheggio incluso). Una foto, un post e il paragone Grecia-Italia diventa una cartolina sgradevole per il nostro Belpaese: meno gabbie; più dune pulite; servizi essenziali senza inutili orpelli da nababbi. E Naxos non è Palombina, ma una delle isole greche top. I balneari italiani replicano che qui è diverso. Già: diverso il conto, soprattutto.
Ci vorrebbe un bagno di umiltà: più spiagge libere vere; concessioni trasparenti; prezzi decenti... Servirà la lezione? Lo scopriremo la prossima estate. Intanto gli aerei per la Grecia sono strapieni. Da tutta Europa. E anche oltre.

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