USA
Elon Musk
E venne il giorno in cui Elon Musk fondò l’America Party. No, non è uno spritz da lanciare sul mercato internazionale con un razzo, né un nuovo modello Tesla: è proprio un partito. Dice che così salverà gli Stati Uniti dal bipolarismo e dalla follia della spesa pubblica. E lo ha annunciato, ovviamente, su X: lì dove un tempo si facevano meme, ora si fa politica.
In Italia, la notizia suona familiare: qui un nuovo partito nasce a ogni apericena.
La differenza è che da noi finiscono quasi tutti a rappresentare poco più dei soci della bocciofila del dopolavoro ferroviario.
Negli Stati Uniti d’America, dove il sistema è blindato e la politica si gioca in due, un terzo incomodo fa notizia. Serviva davvero?
Forse sì, forse no. Ma lo scopriremo solo strada facendo o, al massimo, nel 2028, in occasione delle nuove presidenziali USA. Quando Musk, anche se non potrà candidarsi presidente direttamente (non è nato all’ombra delle stelle e delle strisce), potrà comunque tentare di fare qualcosa di più che la semplice comparsa o il grillo parlante.
Intanto prepariamoci: sarà una campagna a colpi di tweet e sondaggi online.
E magari è la volta buona che leggiamo qualcosa di serio sui social.
O forse no.
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