Attualità
Ai Campi Flegrei la terra trema di nuovo, ma a inquietare ancor di più è l'immobilismo dell'uomo.
Sopra un supervulcano tra i più pericolosi del pianeta sorge una delle aree più densamente abitate d'Europa. Mario Tozzi lo ripete da anni con la puntualità dei sismografi: è una bomba geologica dal potenziale devastante.
Ma chi ascolta? Il problema non è solo nella lava che (ancora e fortunatamente) non sale, ma nell'incoscienza sedimentata nei secoli e cresciuta negli ultimi sette decenni.
Si è edificato dove non si doveva, ignorando – nonostante il lavoro prezioso dell'Ingv – gli avvertimenti della scienza e ora si spera che i segnali attuali non preludano a un'eruzione imminente. Che fare? Fingere che basti pregare San Gennaro?
La Protezione civile ha un piano d'evacuazione. Probabilmente necessita di aggiornamenti e perfezionamenti, ma il primo grande problema è che manca la consapevolezza diffusa. Lo dimostra la partecipazione ridicola alle esercitazioni: lo scorso anno, in tutta l’area, solo dieci persone. Occorrono, poi, vincoli edilizi e una delocalizzazione graduale.
Il "rischio zero" non esiste, ma l'"errore cento" sì: e lì 99 sono già stati commessi.
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