POLITICA
Siamo alle solite. Il centrosinistra continua a guardarsi allo specchio. E a non vedere l'Italia. Ostinato, ripete battaglie ideologiche che sembrano più liturgie che politica.
Referendum? Un "successo", dice. Ma sul quesito chiave - cittadinanza più veloce agli stranieri - la risposta più chiara è arrivata da chi è andato a votare: lo ha fatto per dire no. Poco importa se non è stato raggiunto il quorum: la differenza con gli altri quattro quesiti è evidente. Come dire: i cittadini parlano, ma la sinistra non ascolta.
E poi c'è il Dl Sicurezza. Il governo - piaccia o no - prova a dare risposte.
L'opposizione? Si oppone. Sempre. A prescindere. Perché dire no è l'unico verbo che coniuga. Nessuna proposta, nessuna alternativa che interessi veramente e sia comprensibile al pubblico. Dai suoi solo slogan, talk show e lo spettro stanco dello Stato di polizia, che nessuno vede, tranne loro. Ma il Paese reale - quello dei quartieri, dei treni e dei pronto soccorso insicuri - chiede rigore, non retorica. E chiede ascolto. Quello che manca a chi oggi urla ma non costruisce, critica ma non convince.
Così la sinistra resta minoranza. E il centrodestra viaggia spedito anche con i suoi errori, quando ci sono. E ci sono.
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