Venerdì 05 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

LIVE

logo radio

POLITICA

La sicurezza non è un talent show

Sergio Casagrande

06 Giugno 2025, 14:07

Non è un talent show

Senato, conversione in legge del Dl sicurezza (foto LaPresse)

Ormai ci siamo abituati. Talmente abituati che, se un giorno dovessimo vedere sfilare parlamentari in pigiama o accendere fumogeni da stadio durante la discussione di un decreto, probabilmente ne rideremmo distrattamente tra un caffè e una notifica sullo smartphone. Ma c’è poco da ridere. Mercoledì scorso, al Senato, durante l’approvazione del Dl sicurezza, l’aula di palazzo Madama ha regalato l’ennesimo spettacolo indegno.

Bagarre, urla, proteste plateali, repliche velenose. Scene da talk show del pomeriggio più che da istituzione repubblicana. E tutto questo non su un tema qualsiasi, ma su quello che, oggi, è il nervo scoperto dell’Italia: la sicurezza. Sì, perché piaccia o meno, al di là delle schermaglie politiche, delle ideologie e delle dichiarazioni da salotto, gli italiani hanno paura. Il 78,8% dei cittadini, secondo l’ultimo rapporto Uni-Censis, teme di subire qualcosa di grave quando esce di casa. E quasi quattro su dieci preferiscono restare dentro.

Non parliamo di psicosi: parliamo di percezioni radicate, spesso corroborate da esperienze personali e da un racconto quotidiano che non è solo mediatico, ma reale. Ciò che una volta era microcriminalità - termine che oggi suona quasi romantico - è diventato parte integrante del paesaggio urbano anche delle nostre più piccole città dell’Umbria e della Toscana.

Borseggiatori, ladri d’appartamento, molestatori, truffatori da due soldi e tanti sbandati che magari non commettono gravi reati ma costano, però, molto in termini di ansia sociale. E a fronte di questo, forze dell’ordine sempre più esigue, sempre più sfiduciate, spesso delegittimate. A volte dallo stesso Stato che dovrebbe sostenerle.

In questo contesto, è semplicemente inaccettabile trasformare una discussione parlamentare in una rissa da bar, con le opposizioni impegnate a fare il casting per la prossima edizione di X Factor e la maggioranza che risponde come se stesse conducendo un’inchiesta contro il nemico pubblico numero uno.

La sicurezza non è materia da slogan. Non è una bandiera da sventolare contro l’avversario, ma una responsabilità da affrontare con coraggio e senso dello Stato. Che servano nuove norme, nuovi strumenti e nuovi uomini è evidente. Ma prima di tutto serve serietà. Perché ogni volta che si trasforma un problema reale in un teatrino ideologico, si allontana la politica dal suo scopo più nobile: risolvere i problemi delle persone.

E, alla fine, questa politica da siparietto non accontenta più nessuno. Né gli elettori conquistati, né quelli da conquistare. Perché la sicurezza è come il pane: quando manca, non c’è ideologia che tenga.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie