UMBRIA
Siamo nel silenzio. Ma non nel vuoto.
Domani e lunedì si vota in Umbria. Solo tre Comuni: Assisi, Amelia e Monte Santa Maria Tiberina.
Una tornata che, sulla carta, sembra roba da retrovia della politica, ma che, in realtà, ha tutte le caratteristiche e le probabilità per rivelarsi un piccolo referendum sul valore di chi ha amministrato e ora ambisce a governare più in alto.
Perché se è vero che "pochi ma buoni" è un proverbio saggio, è altrettanto vero che qui parliamo di pochi Comuni ma con un carico simbolico enorme. A cominciare da Assisi e Amelia, le due città dove si torna al voto non per naturale scadenza, ma per "promozione" dei sindaci uscenti.
Stefania Proietti ad Assisi e Laura Pernazza ad Amelia hanno appeso la fascia tricolore al chiodo non per noia, ma per incompatibilità: sono infatti oggi, rispettivamente, presidente della Regione (centrosinistra) e consigliera regionale (centrodestra).
Ecco allora che il voto di domani e lunedì assume un sapore che va ben oltre le mura municipali. Non è solo una scelta sul futuro sindaco. Potrebbe anche essere una verifica sul passato. Una sorta di pagella elettorale che gli umbri di Assisi e Amelia daranno a chi ha amministrato casa loro prima di salire di livello. Un giudizio diretto, personale, quasi sartoriale: più che sulle bandiere, sulla stoffa delle persone.
Monte Santa Maria Tiberina, per dimensione e dinamiche, gioca una partita diversa e più silenziosa. Ma anche lì, come sempre nei piccoli comuni, la politica è un affare tra volti noti, strette di mano e conti precisi.
Non ci saranno ballottaggi. Entro lunedì sera sapremo tutto. E non cadrà la giunta regionale, né ci saranno terremoti partitici. Ma qualcosa potrebbe restare sul tavolo.
I risultati, insomma, potrebbero dirci se Proietti e Pernazza hanno lasciato un buon ricordo. Oltre che se chi vuole ereditare il loro lavoro è stato convincente, o se lo è stato di più chi vuole cambiarlo, se non addirittura stravolgerlo.
Potrebbe, quindi, anche essere una piccola cartina al tornasole per capire se la politica umbra, al netto degli slogan, cammina ancora sulla fiducia personale.
Non è poco. In tempi in cui la politica sembra sempre più urlata e impersonale, una piccola Umbria che si prende la briga di giudicare le persone sul campo è una notizia. E forse anche una lezione. Ma aspettiamo i risultati. E ricordatevi che, se siete chiamati alle urne, partecipare è importante quanto il risultato. Anzi, di più.
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