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Il sasso nello stagno. Qualcosa si muove

Sergio Casagrande

27 Febbraio 2025, 11:51

Il sasso nello stagno. Qualcosa si muove

Certe battaglie vanno combattute. E quando si intravede anche solo un piccolo spiraglio, vale la pena sottolinearlo. Non per assegnare onori e meriti - qualora ci fossero -, ma per evidenziare quel che di buono si sta muovendo per affrontare un problema grave su cui da troppo tempo si erano spenti i riflettori.

Il Gruppo Corriere, con il Corriere dell'Umbria, il Corriere di Arezzo e il Corriere di Siena, ha acceso questi riflettori. A inizio gennaio ha lanciato una serie di servizi giornalistici per riportare alla ribalta la lenta agonia delle edicole, nella speranza di scuotere l'indifferenza collettiva. E, a quanto pare, quel sasso nello stagno ha fatto più di qualche increspatura.

L'annuncio del sottosegretario all'Editoria, Alberto Barachini, è un segnale chiaro: qualcosa di buono si può e si deve ancora fare. Il confronto istituzionale di martedì tra il sottosegretario, gli edicolanti e i distributori di giornali è stato definito “proficuo” e ora si parla di un Dpcm con incentivi per tutta la filiera editoriale. Un passo nella giusta direzione, un'inversione di rotta rispetto all'immobilismo che per anni ha condannato alla chiusura decine di edicole, presidio essenziale di democrazia e pluralismo. Va detto chiaramente: Barachini non ha mai avuto responsabilità in questa situazione. Tutt'altro. Lui, che è anche un collega giornalista, ha sempre avuto ben chiaro il quadro della crisi. E ora gli va riconosciuto il merito di portare sul tavolo del governo un intervento concreto, anche economico, per sostenere un settore troppo spesso dimenticato. L'augurio è che non resti il solo, tra istituzioni e politica, a impegnarsi perché questa battaglia non si fermi agli annunci.

Le edicole non sono semplici punti vendita. Sono baluardi di cultura, socialità, identità territoriale. Lo abbiamo ribadito più volte da queste colonne. E lo ha riconosciuto anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella sua recente visita a Perugia. Difendere le edicole significa difendere il diritto di informarsi e di scegliere liberamente cosa leggere, senza filtri algoritmici né bavagli digitali. Certo, ora servono i fatti. Gli incentivi promessi dovranno essere concreti, accessibili e soprattutto strutturali. Perché di annunci ne abbiamo sentiti troppi, ma il punto è trasformarli in misure capaci di arginare la desertificazione editoriale che sta svuotando le nostre città e i nostri borghi.

La battaglia, quindi, non è finita. Ma se oggi si parla di soluzioni, è anche grazie a voi: lettori ed edicolanti, che avete sostenuto questa campagna, che avete alzato la voce invece di restare silenziosi nella rassegnazione. Se nei palazzi qualcuno si sta muovendo (ricordiamo che, almeno sulla carta, c'è stato anche un impegno unanime del consiglio regionale della Toscana), è perché un sasso è stato lanciato. Ha fatto rumore. Ora vediamo di trasformare questo rumore in un'onda proficua.

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