La speranza di cristallo

E’ la tregua della speranza. Ma è una tregua di cristallo, per il suo valore, ma anche per la sua fragilità.
Comunque sia, finalmente, dopo mesi di sangue, vittime, feriti, dolori e macerie, la notizia di un possibile cessate il fuoco tra Israele e Hamas porta un barlume di luce in una terra troppe volte condannata all’oscurità.
È un accordo che, come ogni compromesso, non farà felici tutti, ma il rilascio di ostaggi e l’apertura agli aiuti umanitari a Gaza sono segnali di umanità che non si possono ignorare. Se ci sarà davvero e se riuscirà a durare, non sarà solo una tregua: sarà una lezione. Una dimostrazione che la diplomazia - sì, quella spesso derisa come inutile - può avere il coraggio di rompere cicli di violenza apparentemente infiniti.
Il Qatar, gli Stati Uniti e tutti i mediatori meritano un plauso, ma la vera sfida inizia ora: dare solidità a una pace che, per il momento, sembra fragile come il vetro.
Che questa sia l’alba di una nuova storia? Forse è presto per dirlo. Ma oggi possiamo almeno sperare. E, a volte, sperare è già un primo passo.