POLITICA
Gennaro Sangiuliano
Gennaro Sangiuliano si è dimesso. D’altronde non era più stretto in un angolo, ma era finito in un vicolo cieco.
Scrivere e leggere fiumi di parole sulla vita privata di un ministro può essere definito gossip. Ma chi lo sostiene tralascia un aspetto cruciale: spesso non si tratta solo di pettegolezzi.
Il nocciolo del problema, anche questa volta, atteneva alla res publica. Come d’altronde era già accaduto in passato, sia recente che lontano, ma non nell’epoca remota dei padri fondatori della Repubblica Italiana.
Certe vicende, attorno alle quali si chiacchiera davvero troppo, devono inevitabilmente trovare la loro soluzione in un testo che si chiama Costituzione e che, da troppo tempo, abbiamo dimenticato essere la Bibbia del Paese.
Articolo 54, comma 2: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore…”
Un ministro, quindi, stavolta, si dimette. Ma per chi rappresenta lo Stato non può costituire una rarità. E, soprattutto, non dovrebbe trovare giustificazioni solo nel gossip.
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