L'editoriale
Dopo il sì di Stefania Proietti alla candidatura per il centrosinistra, lo scacchiere dei candidati alle prossime elezioni regionali in Umbria appare, quindi, definito. Manca, in realtà, l’ufficializzazione formale di Donatella Tesei alla guida del centrodestra, ma è appunto una formalità che non dovrebbe riservare sorprese. Tesei, in un’intervista rilasciata al nostro giornale, aveva già manifestato a novembre la sua disponibilità a correre nuovamente da presidente e, da allora, ha mantenuto questa posizione, ricevendo il sostegno dei leader nazionali della coalizione di governo. A questo punto, per far entrare nel vivo la campagna elettorale, è fondamentale stabilire le date della chiamata alle urne che, per l’Umbria, non sono ancora state fissate. E’, comunque, probabile che si voti domenica 17 e lunedì 18 novembre, con un possibile election day che coinvolgerebbe almeno l’Emilia Romagna se non anche la Liguria, ma ci vuole un decreto del governo che ancora non arriva e che, probabilmente, non arriverà fino a inizio settembre. Nel centrodestra umbro, tuttavia, nelle ultime ore, c’è chi sta valutando l’idea di far votare l’Umbria più avanti (anche solo a inizio dicembre) con la speranza di recuperare ulteriore terreno sul fronte più debole del governo regionale uscente: quello della sanità.
Intanto Proietti, che dalla sua parte ha il campo larghissimo, domenica ha delineato i tratti generali del suo programma e ha fatto una promessa: evitare lo scontro personale con gli avversari e concentrarsi invece su idee e progetti che saranno condivisi con la coalizione e i cittadini attraverso iniziative pubbliche partecipate. Non è molto perché mancano i dettagli, ma almeno dimostra un’eleganza che sembrava essere stata perduta dalla politica umbra. Tesei, per ora, si concede una breve vacanza, in tranquillità. E’ sempre stata consapevole che il centrosinistra avrebbe fatto di tutto per presentare un avversario forte e aveva già considerato la sindaca di Assisi come la sfidante più probabile. Una probabilità, diventata certezza, di cui, nella coalizione del centrodestra, si era convinto fin dal primo momento anche Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia e parlamentare umbro, l’unico ad aver preso in seria considerazione la proposta, ritenuta da molti altri una boutade, arrivata da Stefano Bandecchi, sindaco di Terni. Quest’ultimo - anche lui in un’intervista al nostro giornale - si è offerto, contemporaneamente, come candidato alternativo a Tesei e come possibile alleato del centrodestra. Nevi è stato l’unico a comprendere il rischio che la sua coalizione ora corre: non solo Stefania Proietti è il candidato forte di un centrosinistra che si presenterà unito come mai prima d’ora in Umbria, ma se si ripetesse la stessa dinamica vista alle Comunali di giugno, la battaglia elettorale potrebbe essere molto combattuta. E se Bandecchi confermerà la sua candidatura autonoma, potrebbe sottrarre voti significativi al centrodestra.
È vero che Bandecchi non è l’unico a candidarsi come alternativa sia al centrodestra che al centrosinistra (ci sono anche Marco Rizzo, Moreno Pasquinelli, Roberto Fiore e Francesco Miroballo), ma il sindaco di Terni è finora quello con il maggior seguito tra i rosso-bruni, in particolare tra i più bruni che rossi. Il centrodestra, insomma, di fronte a sé ora non solo ha lo spettro di un avversario valido e sostenuto da una squadra compatta, ma rischia anche di dover affrontare di nuovo il “fattore Bandecchi”, che già in occasione delle elezioni a Terni è stato sottovalutato con conseguenze pesanti.
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