Pesca palla argenteo (foto di repertorio)
Il pesce palla argenteo arriva in Istria: nuovo allarme nell’Adriatico. È avvenuto il 14 aprile 2025, nella baia di Medolino, in Istria: due pescatori locali hanno catturato un esemplare di pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una delle specie aliene più pericolose oggi presenti nel Mediterraneo. Si tratta del primo avvistamento confermato nelle acque istriane e del caso più settentrionale mai registrato nell’Adriatico.
Questo ritrovamento riaccende i riflettori su una presenza in costante espansione. Originario delle acque calde dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, approfittando del fenomeno noto come migrazione lessepsiana. La tropicalizzazione del Mare Nostrum, causata dal cambiamento climatico, ne ha favorito la diffusione: prima lungo le coste egiziane, poi in Grecia, Turchia, Sud Italia e ora, appunto, anche nell’Alto Adriatico.
A colpire non è solo la rapidità dell’espansione geografica, ma soprattutto l’elevato rischio sanitario che questa specie comporta. Il Lagocephalus sceleratus è noto per la presenza di tetradotossina, una potente neurotossina contenuta principalmente in fegato, gonadi, pelle e intestino. Bastano pochi milligrammi per indurre paralisi respiratoria e morte. La tossina non è neutralizzabile né con la cottura né con altri metodi, e proprio per questo il consumo del pesce palla è vietato in tutta l’Unione Europea.
Dal punto di vista ecologico, l’impatto è altrettanto rilevante. Si tratta di un predatore opportunista, in grado di alterare profondamente gli equilibri delle catene alimentari locali. Si nutre di crostacei, molluschi e piccoli pesci, riducendone la popolazione e interferendo con l’attività della piccola pesca. Inoltre, è dotato di una dentatura fortissima, capace di danneggiare ami, esche e reti da pesca, con conseguenti danni economici diretti per gli operatori del settore.
Le autorità sanitarie e marittime invitano alla massima cautela. In caso di cattura accidentale, è fondamentale evitare il contatto con le parti tossiche del pesce e segnalare immediatamente l’avvistamento alla Capitaneria di Porto. In molte regioni costiere sono già in corso campagne informative rivolte a pescatori, ristoratori e consumatori, con l’obiettivo di riconoscere la specie ed evitare ogni rischio.
Fisicamente, il pesce palla argenteo si distingue per il corpo affusolato, ventre argenteo e dorso grigio-bruno, spesso punteggiato. Non ha squame, ma una pelle spessa e liscia. La bocca è piccola ma potente, e i denti fusi formano un becco simile a quello di un pappagallo. Può superare i 60 cm di lunghezza e i 3 kg di peso, e come tutti i pesci palla ha la capacità di gonfiarsi per difendersi dai predatori.
Con questo nuovo avvistamento, l’Adriatico si conferma un mare sempre più esposto ai fenomeni legati ai cambiamenti climatici e all’invasione di specie non autoctone. Il pesce palla argenteo ne è, oggi, il simbolo più inquietante.
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