Quale sarà il destino della holding Dicembre della famiglia Agnelli? Il caso è al centro della puntata di Report in onda domenica 29 dicembre su Rai 3. La storia della holding Dicembre, fondamentale per la famiglia Agnelli, si intreccia con le vicende personali e patrimoniali dei suoi membri. Fondata il 15 dicembre 1984 da Gianni Agnelli e altri soci, tra cui Umberto Agnelli e Gianluigi Gabetti, Dicembre è diventata il fulcro del potere economico della famiglia, controllando importanti partecipazioni in aziende.
Oggi, Dicembre gestisce un portafoglio diversificato di società significative. Le principali società controllate includono:
Exor: La holding principale della famiglia Agnelli, che possiede partecipazioni in vari settori, tra cui automotive, media e beni di lusso;
Ferrari: Un marchio di fama mondiale nel settore automobilistico, noto per le sue auto sportive di lusso;
Stellantis: Una delle più grandi case automobilistiche globali, risultante dalla fusione tra PSA Group e FCA (Fiat Chrysler Automobiles);
Juventus: La famosa squadra di calcio italiana, che è anche uno dei club più seguiti al mondo.
Fondazione e sviluppo
La società nacque con un capitale di 99,9 milioni di lire, con Gianni Agnelli come socio di maggioranza. Nel corso degli anni, la composizione azionaria è cambiata, specialmente dopo il primo aumento di capitale nel 1996, che ha visto entrare Margherita Agnelli e John Elkann. Dopo la morte di Gianni Agnelli nel 2003, John Elkann ha progressivamente aumentato la sua quota nella holding. Dalla quota iniziale del 24,87%, è arrivato a detenere il 60% delle azioni di Dicembre, grazie anche al trasferimento delle quote da parte della nonna Marella Caracciolo.
Controversie Legali
Negli ultimi anni, Dicembre è stata al centro di controversie legali legate all'eredità di Gianni e Marella Agnelli. Margherita Agnelli ha contestato la validità del testamento della madre, sostenendo che i beni dovrebbero essere redistribuiti in modo diverso, rivendicando i diritti sui beni ereditari a favore dei suoi figli. Le dispute legali hanno coinvolto anche questioni relative alla registrazione della società e alla trasparenza delle operazioni patrimoniali.
Accordo del 2004. Dopo la morte di Gianni Agnelli, fu firmato un accordo che prevedeva che Margherita rinunciasse a qualsiasi pretesa sulla società Dicembre in cambio di beni per un valore di circa 1,3 miliardi di euro. Questo accordo ha trasferito il controllo della holding Dicembre ai figli Elkann.
Recenti rivelazioni hanno sollevato dubbi sulla legittimità della compravendita delle quote della società Dicembre. Si sospetta che ci siano stati pagamenti irregolari e che l'accordo possa essere stato "fittizio". Infatti, ci sarebbe un documento inedito - che Report mostrerà in esclusiva - che rischia di pesare come un macigno sul processo civile che oppone gli Elkann alla loro madre. In particolare, si parla di un pagamento di 100 milioni di euro che sarebbe passato dai conti di Marella Caracciolo ai nipoti, suggerendo irregolarità nel trasferimento delle quote. Se le accuse venissero confermate, Margherita potrebbe avere diritto a una parte significativa dell'eredità, potenzialmente influenzando il controllo su Dicembre e le altre società sotto il gruppo Agnelli, come Exor e Ferrari. La situazione attuale potrebbe quindi portare a un ribaltone nella governance familiare.
Ruolo strategico
Dicembre non è solo una holding; è una struttura attraverso cui John Elkann esercita un controllo significativo su un vasto impero economico. Essa detiene circa il 38% della Giovanni Agnelli BV, che a sua volta controlla Exor, la holding principale della famiglia. Questo assetto consente a Elkann di mantenere una posizione dominante nelle decisioni aziendali e nella gestione delle partecipazioni della famiglia. In sintesi, la storia di Dicembre rappresenta non solo l'evoluzione patrimoniale della famiglia Agnelli ma anche le complessità legate alla successione e alla governance di uno dei gruppi industriali più influenti d'Italia.