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Ha cominciato il Guardian, informando i suoi lettori che non avrebbe più scritto su X perché "è una piattaforma mediatica tossica e il suo proprietario, Elon Musk, è stato in grado di usare la sua influenza per plasmare il discorso politico". Ma quella del quotidiano britannico è stata solo la prima di una serie di fughe eccellenti dalla piattaforma del magnate sudafricano. Da allora al movimento No Musk hanno aderito altri giornali (come il giornale spagnolo La Vanguardia), e diversi vip statunitensi come l'attrice Jamie Lee Curtis e l'ex conduttore della Cnn Don Lemon. Qualche giorno fa, anche il Festival del Cinema di Berlino aveva preannunciato l'addio. "La Berlinale ha deciso di dire addio a X il 31 dicembre 2024 -aveva scritto in un comunicato diffuso lunedì scorso- Grazie per averci seguito in tutti questi anni. Rimanete in contatto con tutto ciò che riguarda la Berlinale su Instagram, Facebook, LinkedIn, YouTube e sul nostro sito web".
Anche in Italia, sono in aumento in queste ore gli utenti celebri che hanno deciso di abbandonare X. Piero Pelù è stato il primo: "Visto le pericolosissime dichiarazioni neo totalitarie e neo imperialiste esternate da E. Musk ho deciso di chiudere il mio profilo sulla piattaforma X di sua proprietà", ha scritto due giorni fa l'ex frontman dei Litfiba. Oggi è la volta di Elio e Le Storie Tese: "Abbiamo deciso di chiudere il nostro profilo X, ormai sempre più simile ad una cloaca", ha scritto la band senza mezzi termini. Rocco Tanica, nonostante la decisione del gruppo, sembra essere su altre posizioni: il tastierista della band infatti non ha abbandonato la piattaforma e ha continuato a twittare fino a stamattina. E ancora, l'attore Vinicio Marchioni e il maestro Nicola Piovani, che laconicamente scrive: "E' arrivato il momento di uscire".
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