IL GIALLO
Riccardo Branchini insieme alla madre Federica Pambianchi
E' trascorso un mese dalla scomparsa di Riccardo Branchini, il ragazzo di 19 anni scomparso nella notte tra il 12 e il 13 ottobre. "Mi auguro che sia solo una messa in scena e che sia fuggito da qualche parte e che sia vivo. Però, averci questo dubbio, mi massacra dentro" è solo un estratto dell'intervista che la redazione di Chi l'ha Visto? ha fatto alla madre, Federica Pambianchi.
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La mamma di Riccardo sta dedicando anima e corpo, ogni giorno, con la condivisione di appelli, messaggi di aiuto e foto su Facebook. Alla richiesta di svuotare la Gola del Furlo, avanzata dalla legale della famiglia Branchini Elena Fabbri, è arrivata la bocciatura della Prefettura di Pesaro e Urbino. "Dopo una lunga riunione tra tutte le componenti del sistema di protezione civile, assieme ai soggetti preposti alla gestione della diga e ai sindaci, siamo giunti alla conclusione che lo svuotamento totale della diga non si potrebbe avere perché, nell’invaso, entra l’acqua del fiume Candigliano - spiegano dalla Prefettura -. Date le piene dei corsi d’acqua, frequenti in questo periodo dell’anno, sarebbe un rischio troppo alto per gli operatori coinvolti nelle ricerche. Poiché il fondo è melmoso, non si avrebbe mai la certezza di averlo controllato tutto, quindi, sommando questo ai rischi concreti che potrebbero insorgere, siamo giunti a questa decisione", conclude la Prefettura.
L'ultima iniziativa lanciata da Federica Pambianchi è la fiaccolata per Riccardo Branchini, in programma sabato 23 novembre alle 20.30 al Furlo. L'annuncia su Facebook: "Stiamo organizzando una fiaccolata, oltre che una raccolta firme - si legge nel post -. Per la fiaccolata, salvo imprevisti, pensavo di farla sabato 23 novembre, con partenza dal parco la Golena alla diga del Furlo, ore 20.30. Se qualcuno di voi vuole partecipare, mi può dare il nominativo: per organizzarla abbiamo bisogno di dare il numero delle persone in quanto ci sarà anche l’ambulanza e chiuderanno la strada; per questo motivo dovrei segnarmi tutti i nomi". Poi conclude: "Munitevi di una pila, per chi verrà: la gola del Furlo non è illuminata".
IL CASO. dopo aver trascorso del tempo con amici a Urbino. Dopo essere stato riaccompagnato a casa, ha salutato la nonna e si è ritirato nella sua stanza con un amico per consultare il computer. Poco dopo è uscito con la sua auto, che è stata trovata il giorno successivo nei pressi della diga del Furlo. All'interno alcuni dei suoi effetti personali, tra cui vestiti e cellulare. Le ricerche sono state avviate immediatamente dal padre di Riccardo, preoccupato per la mancanza di notizie. Le forze dell'ordine hanno mobilitato vigili del fuoco e sommozzatori per scandagliare il fiume Candigliano, il bacino e le aree circostanti, ma senza risultati concreti. Sono stati utilizzati anche droni dotati di visori notturni e raggi infrarossi per ampliare le operazioni di ricerca.
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