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Salute

L'Italia si prepara ad affrontare la temuta l'influenza australiana: i sintomi e come curarsi

I consigli dell'esperto su come affrontare il virus che viene dalla terra dei canguri.

Ilenia Lauritano

25 Ottobre 2024, 12:33

influenza

Arriva dall'Australia la nuova (e temuta) variante influenzale. Sono ancora pochi e isolati i casi in Italia di persone colpite da virus H3N2, mentre sta già circolando una variante - sempre in maniera sporadica-, meno pesante e già conosciuta dal nostro sistema immunitario, la H1N1.

Sebbene i sintomi portati dal virus australiani siano molto simili a quelli dell'influenza tradizionale, c'è da tenere alta l'attenzione: nella terra dei canguri questa è stata l'influenza più forte degli ultimi decenni, portando a un numero di ospedalizzazioni mai viste prima.

Febbre oltre i 38 gradi, dolori articolari e muscolari potrebbero essere accompagnati da spossatezza, tosse secca e gola infiammata. A questi potrebbero aggiungersi disturbi gastrointestinali e perdita di appetito. Se non curata bene può portare a bronchiti e polmoniti. I sintomi sono molto più forti e durano in media 10 giorni. 

Il picco, solitamente previsto per fine novembre e inizio dicembre, quest'anno sembra anticiparsi. Si stima che, in tutto, l'influenza potrebbe colpire quindici milioni di persone, dati in linea rispetto a quelli del 2023.

La variante australiana non sarà però la sola ad entrare nelle case degli italiani, ma circoleranno insieme “covid, enterovirus, rhinovirus, adenovirus, ma anche virus parainfluenzali, coronavirus non Sars-CoV-2 e alcuni casi sporadici di influenza" ha detto Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione di Igiene e medicina preventiva dell'università Statale di Milano a Rainews.it.

Come difenderci dal virus? Gli esperti concordano che, sia per l'influenza stagionale, sia per le varianti covid "dobbiamo vaccinarci, oggi lo possiamo fare anche contemporaneamente. La vaccinazione deve essere fortemente indicata da parte dei medici, soprattutto di medicina generale", ribadisce Pregliasco.


Il maltempo degli ultimi giorni potrebbe contribuire alla diffusione dei virus? La risposta è sì, ma con qualche differenza, anche se non è detto che ogni anno il trigger sia lo stesso: l'influenza vera e propria si diffonde quando le temperature si mantengono basse, mentre gli sbalzi di temperatura favoriscono l'attaccamento di nuovi virus cugini dell'influenza.

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