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La vicenda

Denise Pipitone, “riaprite l’indagine”. Il padre legale fa richiesta ai pm. Nuovi elementi in procura

24 Ottobre 2024, 19:26

Denise Pipitone, “riaprite l’indagine”. Il padre legale fa richiesta ai pm. Nuovi elementi in procura

Caso Denise Pipitone, c’è un nuovo capitolo dopo anni di silenzio assordante. Il padre legale della bambina scomparsa nel nulla da Mazara del Vallo nel Trapanese l’1 settembre del 2004, Tony Pipitone, e che l'ha cresciuta, chiede nuove indagini.

A distanza di tre anni dall'ultima archiviazione disposta dal gip di Marsala, è stato lui stavolta a chiedere ai pm di indagare su uno dei casi più oscuri degli ultimi anni in Italia.

Servono nuovi elementi per giustificare una riapertura del caso, condizione a cui la legge subordina nuove investigazioni, ma al momento quali siano non si sa. La legale di Pipitone, Luisa Calamia, ieri alle agenzie di stampa ha spiegato che "la Procura non ha ancora risposto, quindi c'è un segreto istruttorio". Denise venne rapita mentre giocava sotto casa della nonna, un blitz da chi evidentemente sapeva e conosceva.

Della scomparsa della piccola venne inizialmente accusata Jessica Pulizzi, figlia di Anna Corona e di Pietro Pulizzi, padre naturale di Denise. Dopo anni di processo, Jessica è stata assolta con sentenza ormai definitiva. E’ del 2021 l’ultima riapertura dell’indagine: vennero iscritti nel registro degli indagati Anna Corona e Giuseppe Della Chiave, entrambi accusati di concorso nel sequestro, e una coppia di romani, Paolo Erba e Antonella Allegrini, che si erano inventati di sana pianta, testimoniando il falso, di essere a conoscenza di particolari sul caso di Denise. Dopo mesi di accertamenti la Procura chiese per la coppia, che ammise tutto, l'archiviazione.

Stessa istanza venne fatta al gip per Corona e Della Chiave. Il giudice delle indagini preliminari accolse la richiesta.

Il caso, nel 2021, era tornato all'attenzione dei media dopo la notizia data da una tv russa del ritrovamento della bambina, poi smentito dall''esame del dna. Da allora si sono susseguite false segnalazioni al legale della madre di Denise, Piera Maggio che mai si è rassegnata nella sua battaglia di verità, testimoni spesso inattendibili e anche le dichiarazioni di una ex magistrata, che indagò sulla vicenda nel 2004, e che dichiarò di aver raccolto novità sulla vicenda. La donna venne poi condannata a un anno per false informazioni al pm. Ora questa nuova richiesta, un nuovo capitolo su un caso intricatissimo.

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