Piemonte
Vescovo di Alba, Marco Brunetti
Scaricato davanti al centro di prima accoglienza della Caritas di Alba (Cuneo) un giovane africano rimasto ferito mentre lavorava nelle vigne. "E' un peccato ma è anche un reato grave" denuncia il vescovo di Alba, Marco Brunetti, che racconta quanto accaduto nei giorni scorsi. Il ragazzo era stato accompagnato dal proprio datore di lavoro al pronto soccorso ma, dopo le dimissioni dall'ospedale, è stato lasciato davanti al centro. Il vescovo era lì e ha assistito alla scena. Il ragazzo è stato soccorso e, racconta Brunetti, gli sono stati dati soldi per acquistare le medicine. L'africano lavorava nelle vigne ma non ha raccontato molto di più per timore di non trovare di nuovo un impiego. Duro e fermo il vescovo che dice:" E' sfruttamento delle persone deboli e fragili, manodopera a poco prezzo e senza diritti. Oltretutto - aggiunge - si infanga l'immagine di quanti, in territori blasonati che producono vini di qualità, agiscono nel rispetto delle leggi e all'insegna della solidarietà". La lettera scritta dal vescovo, nasce dalla necessità di denunciare la gravità del fenomeno del caporalato nelle vigne delle Langhe. "Molti gli stagionali stranieri che si rivolgono al centro per avere pasti, docce, alloggi e aiuti economici: ogni sera sono 50-60" dice Brunetti. Sono sottopagati, gli affitti sono alti e in nero. "Non ci si può nascondere dietro ad un dito dicendo che si tratta di pochi casi". Il vescovo ha chiesto ai sacerdoti di Alba che la sua lettera venga letta alle loro comunità durante la messa di domenica 21 luglio.
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