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La vita di San Carlo Acutis “antidoto al mondo materialista” secondo Martin e Francesca Scorsese

Dietro le quinte dell’episodio della docuserie The Saints girato ad Assisi.

Samira Solimeno

10 Dicembre 2025, 18:05

La vita di Carlo Acutis “antidoto al mondo materialista” secondo Martin e Francesca Scorsese. Dietro le quinte dell’episodio della serie The Saints girato ad Assisi

Carlo Acutis; Martin Scorsese insieme alla figlia Francesca

La biografia di Carlo Acutis è tra le storie narrate nella seconda stagione della docu-serie Martin Scorsese Presents: The Saints in onda sulla piattaforma Fox Nation dal 2024. La serie prodotta e narrata da Martin Scorsese vede come protagoniste le vite di alcuni dei santi cattolici più celebri della storia.

Dopo aver raccontato nella prima stagione la vita di Francesco d’Assisi, la produzione di The Saints ha deciso di rivolgere lo sguardo ad un altro santo italiano sepolto ad Assisi: il giovane Carlo Acutis morto a quindici anni nel 2006 e canonizzato lo scorso 7 settembre da Papa Leone XIV.

L’episodio pubblicato su Fox Nation domenica 7 dicembre rappresenta una delle prime prove da regista di Francesca Scorsese, figlia ventiseienne del regista pluripremiato, da lui scelta per dirigere il progetto grazie alla vicinanza di età con Acutis, il “santo millenial”.

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Padre e figlia collaborano da anni grazie ad una serie di contenuti su TikTok diventati virali, ma The Saints rappresenta la loro prima collaborazione su un progetto long-from. La proposta a Francesca Scorsese di dirigere l'episodio è arrivata direttamente da suo padre: “Non stiamo parlando di un tipo che camminava nel deserto con la toga, ma di un ragazzo con il computer. Perché non ci provi tu, dato che è la tua generazione?”.

Francesca, cresciuta con un'educazione cattolica, è rimasta molto colpita dalla storia di Acutis quando ha iniziato a lavorare al progetto, raccontando alla pubblicazione Variety: “Quando ho scoperto  che c’era un giovane ragazzo che era in vita mentre lo ero anche io è stato incredibile per me. Era un semplice ragazzo, andava alle feste e amava passare del tempo con i suoi amici. Ma ha usato internet in un modo molto speciale e stimolante. Ha usato la sua piattaforma per fare del bene, penso a lui come a uno dei primi influencer”.

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Anche Martin Scorsese in una recente intervista con IndieWire si è detto impressionato dalla vita di Acutis, soprattutto della sua totale mancanza di giudizio nei confronti degli altri, definendo l’esperienza del giovane santo come “un antidoto al mondo materialista in cui viviamo e ai peggiori angoli dei social media”.

Per quanto riguarda il processo di produzione dell’episodio, Francesca Scorsese ha lavorato seguendo la tecnica degli storyboard di suo padre disegnando momento per momento la storia, in modo tale da ottimizzare i tempi di riprese ristretti tra Milano, Roma ed Assisi. La regista ha infatti raccontato che la produzione ha avuto accesso alla Basilica di Santa Chiara di Assisi usata per alcune riprese interne solo il giorno effettivo in cui dovevano essere effettuate e solo per circa trenta minuti, prima di essere mandati via dalle monache clarisse.

Inoltre, a Scorsese è stata data l’opzione di filmare nella chiesa di Santa Maria Maggiore - Santuario della Spogliazione di Assisi dove dal 2019 risiede la salma di Acutis. Tuttavia la regista ha raccontato: “Dopo aver lasciato il suo corpo ho pensato no, non possiamo è sbagliato”. Pertanto, dopo una serie di valutazioni, la produzione ha deciso di non riprendere direttamente la tomba, ma di ricorrere all’utilizzo di alcuni filmati di archivio.

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