Motori

La Tomasi Auto è una delle più forti aziende di settore, per vendite di auto, di tutte le auto, soprattutto l’usato. Un usato che non è semplicemente controllato, ma totalmente revisionato. Nella sede storica di Guidizzolo (MN), si arrivano a trattare fino a 700 vetture al giorno, con capacità reale, che può arrivare a 1.000, ma non sembrerebbe bastare, visto che i programmi del gruppo, non escludono la creazione di un altro punto, più spostato verso il sud. Attualmente, la Tomasi Auto, annovera un fatturato superiore ai 296 milioni, al 2024, hanno in cui ha venduto 17.500 veicoli. L’azienda garantisce che giornalmente, l’utente può scegliere tra almeno 4.000 auto, tutte in pronta consegna. Vediamo un po’ di numeri: 255 dipendenti, che dovrebbero arrivare a 300 entro fine anno; sedi aperte a Guidizzolo, Milano, Verona e Roma ed altre 6 in apertura entro il 2027. “Il gruppo Tomasi – ha detto Franco Tomasi, managing director di Tomasi auto – sta mettendo a punto anche una nuova piattaforma di e-commerce, che consentirà, a breve, una totale gestione dell’acquisto on line, con consegna a domicilio”. L’azienda, fondata nel 1997, ha mantenuto una crescita costante negli anni, fino ad arrivare al gigante che è adesso. La sede storica di Guidizzolo si estende su 26.800 m² ed ha ben 1.680 posti auto ed oggi viene inaugurata la nuova sede romana, sul raccordo, vicino all’uscita 33.

Ora facciamo il punto, su un mercato Italia che “Arranca”. Le cause: prima responsabilità, l’incapacità di Governi precedenti, di mantenere stabilimenti produttivi qui da noi, non soltanto quelli delocalizzati da Stellantis, ma anche i mancati ingrassi di produttori stranieri, che invece abbondano in altri paesi europei; dulcis in fundo, le decisioni, quanto mai opinabili, di un’Europa che vuole forzare l’elettrico a tuti i costi, quando questa tecnologia non è ancora per tutti, per problemi di gestione e di carenze infrastrutturali. Insomma: siamo passati da 1.6 milioni di auto prodotte nel 1997, alle attuali 400.000, per un meno 75% e sta andando sempre peggio. Parliamo di: 600.000 vetture prodotte nel 2023, contro le 400.000 del 2024, per un ulteriore calo del 30%. Le cose non vanno meglio, se facciamo il punto sulle immatricolazioni annue: 2.0 milioni nel 2019, contro 1.6 milioni, scarsi, delle attuali previsioni. Un grosso calo di mercato, dunque, quantificabile in un buon 4%, dove s’inseriscono i produttori cinesi, una volta specialisti in elettrico, ma che ormai hanno “Mangiato la foglia” e stanno dando battaglia anche su termiche ed ibride, per una crescita totale, del loro settore, del 9%. Ricordiamo che, attualmente, le elettriche stanno intorno al 4% del mercato e la parte del leone la giocano proprio le ibride, che superano il 40%.

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