Attualità
Un'ambulanza del 118 dell'Umbria
Un uomo di 64 anni, residente in una struttura protetta, muore dopo un malore nonostante l'intervento del 118. L'episodio, avvenuto il 5 marzo, ha visto l'intervento dei soccorsi. Il paziente è stato visitato. Poi però non stato effettuato il ricovero. Poco dopo il decesso, tra le braccia della sorella. La famiglia ha denunciato il caso, portando all'apertura di un'indagine per omicidio colposo da parte della procura di Perugia.
Il pm Giampaolo Mocetti ha ordinato un'autopsia, affidata al professor Massimo Lancia, che sarà effettuata all'obitorio di Santa Maria della Misericordia venerdì 14 marzo. Nel registro degli indagati figura il medico del 118. L'ipotesi di accusa si incentra sulle scelte durante l'emergenza. Il medico è difeso dall'avvocato Chiara Gambuli, mentre la sorella e la madre della vittima, considerate parti lese, sono rappresentate da Valeria Passeri.
Quest'ultima ha anche nominato un consulente, il dottor Giorgio Miscetti, per l'esame autoptico. La procura, oltre all'autopsia, ha disposto anche esami complementari perchiarire la dinamica dell'intervento medico e le cause precise del decesso.
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