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Perugia

Andrea Prospero, nel mix letale di farmaci anche l'ossicodone

Le indagini sulla morte del 19enne di Lanciano vicine a una svolta. L'assunzione massiccia di oppiacei e benzodiazepine causa del decesso

Francesca Marruco

04 Marzo 2025, 07:10

Andrea Prospero, nel mix letale di farmaci anche l'ossicodone

Il 19enne morto, Andrea Prospero

Ci sono alcuni farmaci che, se assunti contemporaneamente provocano, quasi certamente, un esito letale. E’ il caso di benzodiazepine e ossicodone. Sostanze che la matricola di Informatica trovato morto il 29 gennaio scorso in un monolocale in centro a Perugia, Andrea Prospero, ha assunto in quantità massiccia prima di morire. Per morire.

“Oppioidi e benzodiazepine - si legge nel sito dell’Aifa - sono depressori del sistema nervoso centrale e il loro uso combinato può portare a gravi effetti collaterali come depressione respiratoria, che può portare al coma e alla morte”. Che Andrea abbia scelto volontariamente di assumere queste pasticche - come sembra emergere dalle indagini, o che - più difficilmente - qualcuno gliele abbia fatte ingerire contro la sua volontà, c’è un dato che non cambia: quei due potenti farmaci - che il 19enne avrebbe avuto in corpo - se assunti insieme possono avere un effetto letale in breve tempo. 

Gli esiti ufficiali della relazione tossicologica dovrebbero arrivare nei prossimi giorni e aiuteranno a sciogliere almeno uno dei dubbi che attanagliano il padre del 19enne di Lanciano. Michele Prospero infatti continua a non credere all’ipotesi del suicidio e sostiene che il figlio sia stato in qualche modo costretto. Purtroppo però, da quel poco che filtra dalle indagini, che stanno conoscendo un momento di riserbo assoluto, la vicenda sembrerebbe portare proprio al gesto estremo. Diverso è invece il motivo o i motivi per cui il giovane lo avrebbe fatto e se qualcuno, in qualche modo, può averlo agevolato. O pur conoscendo i suoi problemi non lo ha aiutato. Il perimetro del mistero che le indagini - coordinate dal procuratore Raffaele Cantone e dall’aggiunto, Giuseppe Petrazzini - promettono di svelare è molto ampio. E la sensazione è che si sia molto vicini a vedere tutti i pezzi del puzzle al loro posto.

E non sono pochi: a partire dal monolocale di via del Prospetto in cui il ragazzo è stato trovato cadavere cinque giorno dopo la sua scomparsa. Lo aveva affittato l'8 gennaio e aveva prenotato per altri venti giorni. Che ci faceva in quel posto, che si trova a nemmeno 100 metri dallo studentato in cui viveva? E ancora: perché aveva almeno tre carte di credito non intestate a lui? (una è stata trovata nel water del monolocale, un'altra in un suo portafogli e una terza è stata usata per pagare il monolocale). Cosa ci faceva con i quattro telefoni e le oltre 40 sim non intestate a lui? Gli investigatori hanno estratto i dati di sim, telefoni e pc - che in un primo momento sembrava non utilizzabile - e li hanno analizzati. Il quadro che emerge sembra puntare verso il mondo delle truffe online, come carding e pishing. Del resto, in varie chat Telegram chiuse in cui si entra solo su invito e presentazione è circolato anche un alert che diceva di rimuoverlo dai gruppi in cui era presente. 

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