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Papa Francesco, ultimo bollettino: crisi respiratoria. Santa Sede: "Necessaria la somministrazione di ossigeno ad alti flussi"

Redazione Web

22 Febbraio 2025, 19:33

Papa Francesco, ultimo bollettino: crisi respiratoria. Santa Sede: "Necessaria la somministrazione di ossigeno ad alti flussi"

Papa Francesco

Le condizioni di salute di Papa Francesco restano critiche e come indicato precedentemente, il Pontefice non è ancora fuori pericolo. Un comunicato ufficiale della sala stampa vaticana ha reso noto che questa mattina il Santo Padre ha avuto una crisi respiratoria asmatiforme prolungata nel tempo, che ha richiesto l'uso di ossigeno ad alti flussi. Inoltre, gli esami ematici odierni hanno rilevato una piastrinopenia, associata ad anemia, che ha necessitato della somministrazione di emotrasfusioni. Il Papa rimane vigilante e ha trascorso la giornata in poltrona, sebbene appaia più sofferente rispetto al giorno precedente.

Al momento, la prognosi resta riservata. Papa Francesco non parteciperà all'Angelus di domani, domenica 23 febbraio. Tuttavia, come comunicato dalla sala stampa della Santa Sede, verrà diffuso il testo scritto dal Pontefice, seguendo la prassi adottata la scorsa domenica. Analogamente, l'omelia della messa nella Basilica di San Pietro, in occasione del Giubileo dei Diaconi, verrà preparata e successivamente letta dall'arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione e organizzatore dell'Anno Santo. Durante la celebrazione sarà anche officiata l'ordinazione di 23 nuovi diaconi. Ieri pomeriggio è stato organizzato un briefing informativo per i giornalisti accreditati presso la sala stampa vaticana, con alcuni membri dell'equipe medica che si occupano della cura di Papa Francesco.

"Il Papa non è attaccato a nessun macchinario; quando necessario, utilizza i naselli per l'ossigeno, ma è a respiro spontaneo e si alimenta regolarmente. Dobbiamo restare concentrati per superare questa fase. Conosciamo la determinazione del Santo Padre: non è una persona che si arrende. Resterà ricoverato almeno per tutta la prossima settimana. Non è ancora fuori pericolo, ma attualmente non è in pericolo di vita. Oggi si è recato in cappella per pregare", hanno riferito i medici. Il Pontefice insiste nel voler mantenere un'informazione sincera e diretta sulle sue condizioni di salute.

Il professor Sergio Alfieri, a capo dell'equipe medica, e il professor Luigi Carbone, hanno confermato che "la malattia cronica persiste" e che il Santo Padre ha esclamato "Mi rendo conto che la situazione è grave", riconoscendo le difficoltà respiratorie che sta affrontando. Riguardo all'attuale stato di Papa Francesco, Alfieri ha dichiarato che "oggi il Papa sta molto meglio e si stanno osservando dei miglioramenti, benché il quadro complessivo continui ad essere complesso". Il timore principale degli esperti è il rischio che "i germi, localizzati oggi nelle vie respiratorie e nei polmoni, possano entrare nel sistema sanguigno, causando sepsi, una situazione difficile da gestire vista l'età e i problemi respiratori del Papa". Tuttavia, al momento "tale rischio non è presente", ha assicurato Alfieri, esprimendo la certezza che il Papa sarà dimesso e rientrerà a Santa Marta. Continua l'impegno da parte del team medico a risolvere la fase acuta della malattia, lasciando che il resto venga gestito nella residenza vaticana, nonostante qualche farmaco sia stato ridotto con cautela.

La notte è trascorsa bene e questa mattina Papa Francesco si è alzato ed ha consumato la colazione in poltrona. Tuttavia, le modalità dell'Angelus di domenica non sono ancora state decise, rendendo possibile mantenere la formula del solo testo scritto, come avvenuto la scorsa domenica. Il Papa prosegue con le sue cure e continua a lavorare, seppure in modo compatibile con la sua malattia: leggere e firmare documenti, nonché tenere colloqui telefonici con i suoi più stretti collaboratori, sono alcune delle attività che scandiscono le sue giornate nel rispetto delle severe indicazioni mediche di non esporlo a sbalzi termici.

Il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, ha rassicurato: "Siamo tutti preoccupati per il Papa, ma le informazioni rilasciate sono accurate. Il fatto che il Papa abbia fatto colazione e letto i giornali è un segnale positivo verso un pieno recupero". Le ultime analisi hanno mostrato un "lieve miglioramento degli indici infiammatori", con il cuore del Papa che "regge molto bene". Anche la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha fatto visita al Pontefice privatamente, esprimendo gli auguri di pronta guarigione a nome del governo e del Paese, osservando che "non ha perso il suo proverbiale senso dell’umorismo". Papa Francesco ha scherzato con Meloni anche sulle voci infondate riguardanti la sua presunta morte. Il Vaticano ha ribadito che le informazioni ufficiali continuano a essere fornite regolarmente, contrastando le "fake news" persistenti. Il cardinale Gianfranco Ravasi ha confermato che si osserva una "delicata ripresa", e che, data la natura forte del Papa, le sue condizioni migliorano, nonostante rimangano complesse. "L'apprensione è comprensibile, specie con la manifestazione della polmonite bilaterale, che costituisce una sfida seria per una persona che ha già subito l'asportazione di un lobo polmonare in passato", ha commentato Ravasi.

È imperativo evitare qualsiasi tipo di tensione per il Papa, che non deve essere esposto a correnti d'aria che possano pregiudicare il suo già delicato stato di salute. La diagnosi di "polmonite bilaterale" e le condizioni complesse del Santo Padre richiedono un trattamento attentamente calibrato, come spiegato nel bollettino ufficiale, che ha rilevato l'accertamento di un'infezione polimicrobica e l'importanza di un'adeguata terapia farmacologica. Nonostante i viaggi e gli impegni affrontati nei mesi precedenti, che avrebbero potuto contribuire all'attuale quadro clinico, c'è la determinazione a garantire il massimo supporto medico possibile affinché il Papa possa riprendersi e tornare alle sue mansioni.

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