Città di Castello
L'ospedale di Città di Castello
Mangia un insaccato e muore dopo aver contratto la listeria. La procura della Repubblica presso il tribunale di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio, per omicidio colposo, per il titolare dell'azienda produttrice. Erano i primi di marzo e, alla procura, arriva la segnalazione - da parte dall'Azienda sanitaria locale Umbria 1 - per delle violazioni della disciplina igienica della produzione e vendita di sostanze alimentari nei confronti del titolare di un'azienda della provincia di Arezzo.
Secondo quanto riportato nella nota della procura, l'azienda in questione aveva prodotto la coppa di suino (un insaccato a base di suino) in cui era contenuto il batterio Listeria, superiore ai limiti consentiti. Il fatto è emerso dopo degli accertamenti avvenuti nell'ospedale di Città di Castello, a seguito del decesso di una donna di poco più di 60 anni, già portatrice di altra patologia.
La donna aveva accusato forti dolori addominali e vomito, ed era stata ricoverata d'urgenza e, sottoposta a varie terapie, è deceduta dopo alcune complicazioni emerse circa un mese dopo. Dall'indagine epidemiologica effettuata dagli operatori sanitari dell'ospedale di Città di Castello, è emersa la presenza del batterio che ha imposto l'avvio di accertamenti da parte dell'Asl. L'ente, dopo le attività di prelevamento e campionamento nell'abitazione della donna, ha rinvenuto il batterio all'interno di un alimento acquistato in un esercizio commerciale di Umbertide (ma prodotto e commercializzato da un'azienda agraria della provincia di Arezzo).
Ne sono scaturiti accertamenti anche da parte del nucleo antisofisticazione dei carabinieri di Perugia, che ha disposto l'acquisizione della cartella clinica della donna, raccogliendo poi le testimonianze dei familiari conviventi e delle persone che erano in grado di fornire elementi utili alla ricostruzione dei fatti. Sono stati nominati quindi 2 consulenti tecnici - un medico legale ed un esperto in malattie di origine batterica - ai quali è stato dato incarico di valutare cause e concause della morte e verificare se il decesso della donna potesse essere dovuto dall'assunzione dell'insaccato.
Nella relazione depositata dai consulenti tecnici d'ufficio, è emerso che il decesso della donna è da ricondursi "ad uno stato settico provocato da una infezione da Listeria monocytogenens presente nella coppa di suino sulla quale sono stati eseguiti accertamenti da parte dell'Istituto Zooprofilattico di Perugia". All'esito della consulenza, la procura ha notificato al titolare della ditta produttrice l'avviso di conclusione delle indagini preliminari e, in assenza di richiesta di attività di indagini integrative o di interrogatorio da parte dell'indagato, ha richiesto il rinvio a giudizio.
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