Perugia
Il padre di Andrea, Michele Prospero e la sorella, Anna, insieme al loro avvocato, Francesco Mangano
"Forse è entrato in qualcosa, in qualche giro, anche in maniera inconsapevole, magari trascinato da qualcuno, ma poi ha saputo o visto qualcosa che non gli ha permesso di uscirne. Io non lo so cosa sia successo, e voglio scoprirlo, anche se sarà una verità che mi farà male. Ma trovo impossibile che siano esistiti due Andrea, uno il figlio buono che conoscevo e l'altro a me del tutto sconosciuto". Michele Prospero, che da oltre due settimane chiede verità sulla morte del figlio Andrea, trovato morto il 29 gennaio scorso in un monolocale di via del Prospetto a Perugia, cinque giorni dopo la sua scomparsa, è arrivato a Perugia insieme alla figlia Anna, gemella dello studente morto, per riprendere gli effetti personali del ragazzo e per un incontro in procura con il procuratore, Raffaele Cantone e l'aggiunto, Giuseppe Petrazzini.
"Sappiamo che stanno indagando, stanno effettuando tutti i controlli che serviranno - aggiunge il padre del ragazzo - e io sono pronto a qualunque cosa, ma voglio sapere la verità". Il padre e la figlia, accompagnati dagli avvocati, Carlo Pacelli e Francesco Mangano, si dicono comunque "fiduciosi". L'avvocato Mangano ha aggiunto: "La novità principale è che la polizia postale è riuscita in parte a recuperare il computer e quindi sapremo cosa contiene, ci hanno assicurato che se ci fosse un coinvolgimento di terzi, la procura accerterà le eventuali responsabilità".
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy