CALCIO DILETTANTI
Un'espulsione
Espulso per proteste e squalificato fino al 30 novembre 2025 per gli insulti e poi, alla notifica del rosso, per la “botta con la mano al cartellino” dell’arbitro, costretto a sospendere la partita, tra l’altro persa 0-3 a tavolino. E’ quanto successo a Daniele Breccia, dirigente della formazione Juniores A2 del Fanello nel corso del match contro la Pro Ficulle. Ma ora c’è di più, perché il suo club l’ha cacciato. Espulso, quindi, due volte. A ufficializzare la decisione, ieri, è stato Silvio Corinti, presidente nonché allenatore della prima squadra, attraverso una lettera indirizzata al dirigente e resa pubblica. “Il Fanello Orvieto - si legge nella missiva - intende comunicarle la decisione di procedere con il suo immediato allontanamento e con l'interruzione di ogni rapporto, a seguito di comportamenti che riteniamo inaccettabili e non in linea con i valori e i principi etici della nostra società. La società prende fermamente le distanze dal suo atteggiamento e dalle azioni da lei poste in essere, che hanno compromesso la reputazione della società. Tali comportamenti non rispecchiano i principi di correttezza, rispetto e professionalità su cui si fonda la società e che rappresentano il nostro impegno nei confronti di tutti i tesserati, i collaboratori, i tifosi e le istituzioni sportive. Lo scorso hanno la Figc ci ha premiato con la Coppa Disciplina. Pertanto, il Direttivo ha deliberato all’unanimità la sua espulsione con effetto immediato. La società si dissocia da ogni comportamento che possa essere percepito come lesivo o inappropriato nei confronti della classe arbitrale. Le chiediamo di provvedere alla restituzione del materiale della società in suo possesso. Ci riserviamo di tutelare la nostra immagine e i nostri interessi nelle sedi opportune”. Chiarissimo. Gesto che può fare scuola.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy