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Elezioni regionali in Umbria, Stefania Proietti apre la campagna elettorale del campo largo: "Il territorio in mano ai giovani"

23 Settembre 2024, 11:03

Stefania Proietti sindaco Assisi elezioni regionali candidata campo largo

La candidata del campo largo Stefania Proietti ha aperto la campagna elettorale al teatro Lyrick di Assisi

“Voi la vedete così piccola, così pacata, ma Stefania è una vera macchina da guerra, una a cui non sfugge niente, che controlla tutto, dagli assessori ai dirigenti fino all’ultimo impiegato. Ma è anche disponibile verso tutti, senza limiti. Ve ne accorgerete”.
L’endorsement per Stefania Proietti, riservatissimo e perciò più vero arriva da chi in questi otto anni l’ha seguita, scrutata e capita. A conferma di questo, prima una battuta di Valentina Aisa, giornalista assisana del Gr1 Rai, amica da 35 anni ed ex compagna di scuola di Proietti: “Lei, passava i compiti a tutti, ma è anche molto attenta al bene comune. Sere fa stavamo tornando oltre l’una di notte da una cena della nostra vecchia classe. Ad un certo punto ha visto i lampioni di una via spenti e s’è subito messa al telefono per rimediare”.
Eccola allora la sindaca di Assisi, in completo bianco, emozionata come non mai davanti ai mille abbondanti del Lyrick (con molta gente rimasta fuori), entrare in scena dopo le 19, accompagnata da Vittoria Ferdinandi, che al termine del suo discorso le passerà il microfono/testimone con queste parole: “Sorella mia, in bocca al lupo, sono convinta che anche tu sfonderai il soffitto di cristallo”.
Racconteremo poi del discorso motivazionale della sindaca di Perugia e delle altre quattro testimonianze che hanno preceduto l’ingresso di Stefania Proietti.

Discorso scritto? Fogli? Appena un libriccino piccolo piccolo in mano…: “E’ di Giorgio La Pira, è sempre con me, fonte di ispirazione, che lancia un messaggio di speranza a tutti, dal sociale all’ambiente, dalla ricerca della Pace alla politica, che se riusciamo ad aprire a tutti può modificare le cose, far diventare la campagna elettorale una grande festa di partecipazione, attraversando ed ascoltando tutti e 92 i comuni, facendo diventare le elezioni un’ occasione di sogni, speranze e visioni, per far riprendere in mano all’Umbria il ruolo che le spetta per la sua storia passata. La nostra terra è stata solcata da valori universali, e ribadisco che il nostro manifesto sarà il Cantico delle Creature di San Francesco (fraternità, uguaglianza, cura del creato e dell’ambiente, le persone sempre al centro della nostra attenzione), prima poesia in lingua italiana della storia, noi che siamo gli eredi del popolo più antico d’Italia stasera accendiamo un faro che dovrà illuminare l’Umbria, farla riconoscere ed apprezzare da tutti”.
Ferdinandi aveva acceso la platea (discorso interrotto 15 volte dagli applausi) parlando di “rivoluzione necessaria, perché non si può essere poveri, anche quando si lavora in due in due, né diventarlo per doversi curare o rinunciare proprio a curarsi”, e Proietti non si è fatta pregare.
“La sanità è un valore per noi irrinunciabile, l’abbiamo capito bene col Covid, dal quale siamo usciti moralmente con cicatrici profonde, ma ripartiremo, con l’obiettivo di prenderci cura degli altri”.

Uno spazio importante la sindaca di Assisi l’ha dedicato ai giovani, con un impegno fortissimo: “Metteremo la regione nelle loro mani, non simbolicamente ma fattivamente. Intendiamo farli diventare i costruttori della nuova Umbria e per questo faremo in modo di scrivere il programma con loro. Una parte importante del nostro impegno riguarderà la scuola, non dalle elementari in poi, ma ancora prima dagli asili nidi pubblici, che bisogna aumentare per dare la possibilità ai genitori di lavorare. E le scuole, tutte le scuole, devono essere a misura dei bambini e dei ragazzi, belle, perché la bellezza è il tratto distintivo della nostra regione”.
Alla fine tutti in piedi per applaudire l’ingegnera (si dirà così) di Costa di Trex, che stringe commossa un mazzo di fiori, con gli occhi lucidi come quando, poco prima, aveva parlato delle “sue” tante famiglie.
Quella personale, quelle di chi lavora con lei in Comune e in Provincia e “dei colleghi sindaci… tutti mi hanno spinto verso questo passo e se lo faremo insieme potremo arrivare in fondo”.

In apertura di serata Valentina Aisa aveva presentato, oltre a Vittoria Ferdinandi, quattro “testimonial” che in 5’ a testa hanno raccontato la loro esperienza di vita. Come Lavinia Ansidei, archeologa, che ha trova lavoro a 30 anni dopo aver fatto, con due lauree in tasca, barista e commessa. “Non è vero che non siamo più liberi di scegliere il lavoro che piace a noi, bisogna uscire da questo circolo vizioso manipolatorio”.
Come Alfredo Notargiacomo, medico del territorio in Umbria e poi in Toscana che ha ricordato come il SSN Nazionale che non funziona più sia nato nella nostra Regione e andrebbe recuperato, perché “facendo funzionare meglio il territorio funzioneranno anche gli ospedali”.
Infine Paolo Tamiazzo, portavoce del Forum per il Terzo Settore ha acceso una luce sulle difficoltà a raffrontarsi con la Regione Umbria, mentre Miriam Boussari, vicedirettrice in Libia per la Ong francese Supernova ha raccontato che cosa succede lì ed in generale nei Paesi martoriati da guerre e povertà “perché per parlare di dialogo e di Pace bisogna ascoltare chi sta sul campo”.

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