Cronaca
Il giorno dopo è quello del silenzio, del dolore, della rabbia. Ma anche della solidarietà con l’intera comunità di Magione che si stringe intorno alla famiglia del piccolo Matei Eduardo Achitei, morto schiacciato dal van guidato dal padre a sette anni non ancora compiuti. Lunedì 23 settembre si saprà se il sostituto procuratore della Repubblica, Franco Bettini, intende procedere con l’esame autoptico mentre sembra più che probabile che venga aperto un fascicolo per omicidio stradale come atto dovuto per proseguire gli accertamenti di routine e stabilire se quanto accaduto sia stata soltanto il frutto di una tragica, incredibile fatalità. L’avvocato Simone Pillon, cui la famiglia del bimbo si è rivolta, parla di “un immenso dolore, di una tragedia che sarebbe potuta capitare a chiunque”. Gli uomini della polizia locale coordinati dal comandante Nicoletta Caponi, hanno ascoltato a lungo una coppia che ha assistito inerme alla tragedia mentre, in auto, si trovava sul piazzale di via delle Fratte, nella zona industriale di Perugia. Proprio nel momento in cui il Mercedes nero a nove posti si è messo in moto, i due testimoni avrebbero visto il portellone del van aprirsi e da lì scendere il bimbo che, forse sbilanciato dal movimento, avrebbe perso l’equilibrio finendo sotto il furgone. Una ricostruzione che la Procura dovrà verificare. Tutto, comunque, sarebbe avvenuto in pochi istanti.
Servizio completo nel Corriere dell'Umbria di domenica 22 settembre.
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