Gubbio
Il processo Greenvest proseguirà a febbraio
Era incaricato di effettuare accertamenti su eventuali anomalie (lavoratori in nero) riguardanti i rapporti di lavoro gestiti da Greenvest e Green Genetics a Gubbio. Disse di aver individuato una sola posizione irregolare. In realtà, secondo l’accusa, avrebbe coperto la figlia anche lei impiegata per un periodo di tempo senza essere messa in regola.
L’accusa nei confronti di un sottufficiale dei carabinieri, oggi in pensione, è falsa testimonianza e falso.
E’ questa la sintesi dell’udienza svoltasi ieri mattina in Corte di Assise del Tribunale di Perugia nell’ambito del processo sull’esplosione del 7 maggio 2021 alla Greenvest, laboratorio della cannabis light, in località Canne Greche, nel quale persero la vita Elisabetta D’Innocenti e il giovanissimo Samuel Cuffaro i cui familiari sono difesi dall’avvocato Ubaldo Minelli.
Un tragico bilancio aggravato ulteriormente dal fatto che nel rogo rimasero feriti Alessio Cacciapuoti e Kevin Dormicchi che hanno riportato lesioni gravissime anche con danni permanenti.
Nell’udienza di ieri mattina è venuto fuori che, come detto, la figlia dell’ex maresciallo ha lavorato per un periodo in nero alla Greenvest nella trimmatura della canapa light.
L’ex sottufficiale, secondo quanto riportato, nella relazione che a suo tempo aveva portato in tribunale, aveva taciuto questa informazione.
Era il 21 marzo dello scorso anno quando, in merito agli accertamenti condotti subito dopo la tragica esplosione aveva precisato che, grazie alle indagini svolte e su precisa domanda dell’avvocato Minelli, aveva detto di essere riuscito ad accertare che c’era stato un solo lavoratore non in regola senza fare alcun riferimento alla posizione lavorativa irregolare della figlia.
Dalle nuove indagini è stato invece appurato che tra i collaboratori della Greenvest e della Green Genetics, le due aziende riconducibili agli imputati nel processo, c’era invece la figlia dell’ex maresciallo (che non è coinvolta nella vicenda giudiziaria) che veniva pagata a cottimo. Il pubblico ministero Gemma Miliani, ha prodotto alla Corte l’avviso di conclusione delle indagini svolte nei confronti del sottufficiale. La prossima udienza del processo sull’esplosione a Canne Greche, sarà dedicata alla chiusura della fase istruttoria e all'acquisizione di eventuali nuovi documenti.
La sentenza è attesa per il 10 aprile, prima di allora il cronoprogramma prevede udienze il 3 e il 27 febbraio, il 20 e 27 marzo.
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