Attualità
Sfiora, ancora, quota due milioni di euro, il tesoretto che il Comune di Foligno deve recuperare dai cittadini che non hanno pagato la Tassa sui rifiuti (Tari) lo scorso anno. A darne notizia è la determina dirigenziale dello scorso 7 ottobre, pubblicata all’albo pretorio in questi giorni, e che riguarda proprio l’emissione degli avvisi di accertamento esecutivi per omesso pagamento della Tari 2024. Con l’atto con il quale sono state approvate le liste dei contribuenti morosi, è stata altresì accertata la somma pari a oltre 1,7 milioni di euro, che l’ente deve riscuotere.
Nel documento è stato messo nero su bianco che sono 3.480 i soggetti destinatari degli avvisi, per un importo complessivo pari a 2.296.129 euro. Più di due milioni comprensivi, oltre che della Tari dovuta in sé, anche di tributo provinciale Tefa, di componente perequativa, sanzioni e interessi.
Atto alla mano, si legge infatti che “a seguito delle attività di controllo dei versamenti è emerso che alcuni contribuenti non hanno provveduto ad eseguire il versamento della Tari 2024 alle scadenze previste dal regolamento”, e che gli inadempienti “sono stati regolarmente costituiti in mora mediante notifica, a mezzo raccomandata o PEC, di un sollecito di pagamento”.
A dare il numero esatto dei morosi sono “le elaborazioni degli avvisi realizzate dal gestionale in uso per l’applicazione della Tari” dalle quali emerge che i soggetti destinatari degli avvisi di accertamento, per il 2024, sono 3.480, come detto, con l’importo totale degli avvisi che sfiora i 2,3 milioni di euro. Di questi, nel dettaglio, 1.730.034,40 euro riguardano la tassa, 5.742,04 euro la componente perequativa, 97.408,98 euro il tributo provinciale Tefa, e ancora, 446.520,46 euro di sanzioni e 16.423,12 euro di interessi.
Con la determina è stato quindi accertato, ovvero iscritto al bilancio di previsione, l’importo complessivo di 1.730.034,40 euro, al netto delle somme relative a Tefa e componente perequativa, già previste, e di quelle relative a sanzioni e interessi delle quali “si provvederà ad eseguire l’accertamento all’atto della riscossione”.
Una somma ancora cospicua, dunque, quella che l’Ente deve recuperare di Tari evasa nel 2024. Dai precedenti accertamenti, la scorsa primavera, erano risultati 7.790 soggetti che non avevano saldato la tassa lo scorso anno, e per i quali era scattata, come da prassi, la cosiddetta messa in mora, che consente di regolarizzare la propria posizione prima dell’arrivo della sanzione prevista per chi non provvede a versare il tributo.
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