Foligno, nuovo sopralluogo nella casa occupata dai sinti

Nuovo blitz oggi nella casa di Rinalda Marini occupata da una famiglia di cittadini di origine sinti. E’ previsto per questa mattina il sopralluogo della Polizia locale, con i tecnici del servizio edilizia del Comune di Foligno, per verificare le condizioni e soprattutto accertare la presenza di eventuali abusi edilizi nell’abitazione di proprietà dell’anziana folignate. “Proseguiamo nelle azioni spettanti all’amministrazione scaturite dai sopralluoghi dell’organo deputato, ovvero la Asl2. Adotteremo senza esitazione tutti gli atti necessari al ripristino della legalità” ha dichiarato il sindaco Stefano Zuccarini che, sentito in merito, ha ribadito l’impegno dell’amministrazione per cercare di risolvere la vicenda.

Il sopralluogo nella casa occupata, segue quello di martedì, che non sarebbe stato però effettuato per l’assenza degli occupanti nell’abitazione. Ad annunciarlo era stato lo stesso primo cittadino al Corriere dell’Umbria, all’indomani della nuova puntata dedicata al caso dalla trasmissione Fuori dal coro del noto giornalista Mario Giordano, con la rubrica Ladri di case che domenica sera è tornata ad accendere i riflettori sulla vicenda di Rinalda Marini, che proprio alle telecamere del programma aveva denunciato l’impossibilità di rientrare in possesso dell’abitazione ereditata nel 2020, alla morte del padre, perché occupata dal gruppo di sinti che non sembrerebbe affatto intenzionato a restituire all’anziana ciò che le spetta, come documentato dalle telecamere di Fuori dal coro, con tanto di frasi come “a noi piace delinquere” o “a noi ci piace vivere nelle case degli altri” pronunciate senza esitazione.

Non solo però. Perché l’atteggiamento arrogante, e ostile, che non ha risparmiato le giornaliste che hanno firmato i due servizi, con minacce ad andarsene, nella puntata di domenica scorsa, ha raggiunto l’apice, degenerando in pesanti e gravi frasi rivolte contro la giornalista di Fuori dal coro. Con tanto di “cosa devo fare, venire lì e ammazzare la giornalista e a spaccarle la telecamera dentro la faccia?” pronunciato al telefono da uno degli occupanti - assente in quel momento e contattato dai conquilini - direttamente in presenza dei carabinieri intervenuti sul posto. Gli occupanti infatti hanno persino chiamato i militari per cercare di allontanare la giornalista che, occorre sottolinearlo, stava svolgendo semplicemente il proprio lavoro. Il tutto dopo ripetuti “inviti” ad andarsene al suono di “ dovete andare via” alternati a “ti spacco quella telecamere”.