Attualità
“I Primi d’Italia non è solo un festival dove si mangia la pasta, ma è un evento di cultura per ogni fascia d’età” con queste parole il presidente di Epta Confcommercio e patron del Festival Aldo Amoni ha inaugurato ieri la conferenza stampa di presentazione di due delle iniziative più originali dell’edizione 2025: Ricette di ricamo e Mani in pasta. Entrambi i progetti sono stati illustrati nella sala al piano terra di Palazzo Candiotti, centro attivo del Festival che celebra il primo piatto in tutte le sue forme.
Ricette di ricamo è molto più di una mostra: è un inedito incontro tra arte tessile e gastronomia italiana. Le sale del Palazzo ospiteranno, per tutta la durata della manifestazione, i raffinati lavori del laboratorio “La gruppa”, appartenente all’Università della Terza Età di Foligno. "Una tipologia di ricamo che ha l’obiettivo di ottenere le copie più realistiche della pasta” ha spiegato Anna Vigo, maestra di ricamo e professionista del settore. “Un intreccio tra estetica e tradizione, che valorizza il sapere artigianale legandolo ai simboli della nostra cucina".
Non solo arte, ma anche educazione e gioco: con Mani in pasta, i più piccoli diventano protagonisti. L’area junior, promossa e finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, propone attività ludico-didattiche per insegnare ai bambini, attraverso la manipolazione e il divertimento, i principi di una sana alimentazione.
“Si parte dalla pasta per arrivare a parlare di cibo vero, sano, di qualità - ha detto Catiuscia Pizzoni, rappresentante della Federazione italiana dettaglianti dell’alimentazione - Insegniamo ai bambini cosa significa mangiare bene, riscoprendo le origini e i prodotti tipici”. La partecipazione è sempre attiva ed entusiasta. Lo conferma Corrado Massatani, tra i promotori dell’iniziativa: “In questo contesto più ufficiale, i bambini imparano molto, si appassionano. E anche i genitori si lasciano coinvolgere con piacere. Ripetiamo l’esperienza con lo stesso entusiasmo della prima edizione”.
Con queste premesse i Primi d’Italia si confermano un evento che continua a sorprendere, crescere e tramandare saperi. Un festival che nutre non solo il palato, ma anche la mente attraverso il buon sapere.
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