Cronaca
Gli articoli sequestrati dalla polizia
Dopo circa 36 ore di latitanza si è costituito presentandosi al carcere di Capanne. Sono così scattate le manette ai polsi anche per l'ultimo membro della banda dei ladri arrestata all'alba di martedì 6 maggio dalla polizia, considerati gli autori dei quattro colpi messi a segno e di uno tentato tra Trevi, Bevagna, Bettona, Todi e Collazzone. Cinque cittadini italiani di etnia sinti, con un'età compresa tra i 20 e i 34 anni, tutti stabili a Foligno da dove partivano alla volta delle altre città della Provincia per fare incetta di preziosi e denaro.
L'uomo, che era scappato prima di essere raggiunto dalla polizia, si è consegnato nel pomeriggio di mercoledì 7 maggio, poco più di un giorno e mezzo dopo l'arresto dei "colleghi", presentandosi spontaneamente presso la casa di reclusione di Spoleto. Complici le serrate ricerche svolte dagli agenti della polizia di Stato che da martedì sono proseguite senza interruzioni fino alla giornata di ieri quando l'uomo, vistosi alle strette, si è arreso presentandosi in carcere. E così è stato assicurato alla giustizia anche l'ultimo membro della banda per la quale la procura di Spoleto aveva chiesto e ottenuto la misura cautelare più pesante, ovvero quella della custodia cautelare in carcere, per i reati di furti in abitazione, consumati e tentati, con l'aggravante sia del concorso sia della violenza sulle cose.
A portare all'arresto del gruppo criminale, erano state le indagini realizzate dagli agenti del commissariato di Foligno, guidato dal vicequestore Adriano Felici, e della squadra mobile di Perugia, con a capo Maria Assunta Ghizzoni, coadiuvati dagli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Umbria e Marche, e sempre sotto il coordinamento della Procura di Spoleto. Indagini che, attraverso appostamenti e pedinamenti, a partire dallo scorso febbraio avevano permesso di documentare l'incessante attività predatoria del gruppo, così come il modus operandi ben collaudato. I cinque si si muovevano sempre in gruppo, non erano mai in meno di 4, e partivano da Foligno a bordo di una o due auto, senza pianificare le case in cui avrebbero tentato il colpo, ma scegliendo una zona che battevano a tappeto suonano i citofoni - arrivavano anche a decine i tentativi giornalieri - alla ricerca della casa "libera" da svaligiare. Un "metodo" che ha fruttato alla banda alcuni furti da qualche migliaio di euro, ma anche un colpo - il maggiore - da quasi 30 mila euro tra preziosi e oggetti di valore che il gruppo era riuscito a mettere a segno, riuscendo a forzare una cassaforte in un'abitazione a Trevi. A incastrarli era stato poi il video girato da un vicino di una delle vittime, che quado li ha visti in azione li ha filmati con il suo smartphone, per poi consegnare le immagini alla polizia. Riprese che hanno permesso agli investigatori di Foligno di riconoscere alcuni dei soggetti, tutti già noti, alcuni per precedenti specifici, altri per reati contro la persona, indirizzando l'attività degli inquirenti.
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