Politica
I consiglieri di minoranza rimasti fuori dal Municipio in segno di protesta
All’indomani della seduta, che ha visto l’approvazione delle nuove tariffe Tari, ieri pomeriggio - mercoledì 30 aprile - la massima assise cittadina è tornata a riunirsi per il Consiglio comunale aperto richiesto dalla maggioranza per parlare della manovra fiscale regionale approvata lo scorso 10 aprile. Un consiglio “straordinario” non solo per la modalità di convocazione ma anche per l’assenza degli otto esponenti dell’opposizione. Un’assenza che ha lasciato gli scranni vuoti all’interno del palazzo ma che ha visto invece la loro presenza in piazza della Repubblica in segno di protesta.
Una protesta che si è creata in seguito al mancato invito, accanto alle già convocate associazioni di categoria e ai rappresentanti sindacali, dei vertici regionali che hanno disegnato e promulgato la manovra. Una richiesta avanzata da Maria Frigeri, vicepresidente vicario dell’assemblea e consigliere di Patto x Foligno, a nome dei consiglieri di minoranza che ha dichiarato “ritenevo indispensabile la presenza della presidente della Regione Stefania Proietti e dell’assessore al bilancio Tommaso Bori per spiegare i dettagli e le motivazioni della manovra. Mi è stato riposto di no perché la manovra era già stata approvata e che quindi tutto sarebbe dovuto rimanere dentro al territorio di Foligno”. E proprio sulla scelta di rendere locale la discussione della manovra è intervenuto il consigliere e vicepresidente del Consiglio Mauro Malaridotto (Lega) che ha affermato: “si tratta di discutere di una legge e non di un prospetto quindi, pur comprendendo la richiesta, abbiamo ritenuto non necessaria la presenza della presidente e dell’assessore. Anche ieri durante il consiglio abbiamo rinnovato l’invito alla minoranza a partecipare perché intervenire ad un dibattito cittadino è sempre costruttivo e utile per i cittadini che ci seguono”.
Un consiglio dunque con il dono dell’ubiquità, con consiglieri presenti fuori e all’interno della sala consiliare. I rappresentanti dell’opposizione hanno infatti seguito in streaming il Consiglio comunale in un clima di disappunto e protesta verso coloro che hanno rifiutato un confronto tecnico sul tema oggetto del consiglio. “Questo che noi stiamo facendo vuole contrastare l’illegittimità dei lavori che loro hanno fatto quando hanno organizzato questo consiglio comunale”, ha commentato il consigliere Giorgio Gammarota (Pd), spiegando come illegittimità significhi “il non aver invitato chi doveva spiegare le cause e il perché di questa legge che a differenza di quanto dicono non colpirà tutti ma difenderà i ceti meno abbienti”.
Presenza quella dei vertici regionali che per Mauro Masciotti (Foligno Domani) “avrebbe anche contribuito a rimettere Foligno al centro del dibattito regionale, un’occasion per ridare luce alla nostra città”.
E intanto al secondo piano del palazzo comunale la seduta è andata avanti con gli interventi delle associazioni di categoria e dei rappresentanti sindacali invitati. Interventi cui è seguito, in chiusura, quello del sindaco Stefano Zuccarini che, tra le altre, ha anche puntualizzato le motivazioni del mancato invito: “le falsità le abbiamo già ascoltate in consiglio regionale, è per questo che non li abbiamo voluti qua, quello che dovevano decidere lo hanno già deciso, siamo stanchi delle menzogne”. E in quanto ai consiglieri che hanno lasciato i banchi vuoti: “Hanno deciso di non venire qui perché non vogliono mettere la faccia su una manovra che dire vergognosa è poco, una manovra che – ha concluso - richiederà lacrime, sudore e sangue e che impedirà a questa regione di avere quel minimo di sviluppo che invece meritava”.
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