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Cronaca

Commercialista svuota la società da liquidare: confiscate case e terreni per 380 mila euro a Foligno

Operazione della guardia di finanza di Vibo Valentia dove aveva sede la società di cui il professionista stava curando la liquidazione

Redazione Web

20 Marzo 2025, 08:28

Commercialista svuota la società da liquidare: confiscate case e terreni per 380 mila euro a Foligno

I beni sono stati confiscati dalla Guardia di finanza di Vibo Valentia

Era stato incaricato di curare la liquidazione di una società ma ne ha tratto indebitamente profitto per sé e per soggetti a lui vicini provocando un danno patrimoniale di oltre 800 mila euro. E' così che è scattata la confisca di due appartamenti e terreni per il valore di circa 380 mila euro a Foligno per un commercialista del posto, sulla 50ina, destinatario di una sentenza di condanna per il reato di peculato e reati fallimentari, per i quali ha patteggiato una pena di due anni e sei mesi di reclusione. Il commercialista era stato nominato dal Ministero dello Sviluppo Economico commissario liquidatore di una società di Vibo Valentia (Calabria), operante nel settore "Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle altre scienze naturali e dell'ingegneria", che era stata posta in liquidazione coatta amministrativa. Ma come riferito dal comando provinciale di Vibo Valentia della Guardia di Finanza, che ha dato esecuzione al provvedimento del locale Tribunale, dalle indagini è emerso come il commissario liquidatore si fosse appropriato nel corso del tempo di ingenti somme di denaro della procedura concorsuale, attraverso assegni e bonifici privi di qualsiasi giustificazione, non solo in proprio favore ma anche a beneficio di un altro soggetto e di una società riconducibile al proprio nucleo familiare.

In particolare, dalle indagini coordinate e dirette dal Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Camillo Falvo e dal sostituto titolare del fascicolo ed eseguite dal nucleo di polizia economico-finanziaria e dalla sezione di polizia giudiziaria, era emerso che il professionista avesse aperto due conti correnti intestati alla società in liquidazione, dei quali solo uno veniva reso noto al Ministero. E che tramite i due conti effettuasse importanti movimenti di denaro senza fornire alcuna rendicontazione né documentazione giustificativa, procurando un indebito vantaggio economico a sé e a soggetti a lui vicini, causando così un danno patrimoniale quantificato in 864.392 euro alla società in liquidazione e ai creditori della stessa. 

Per il professionista, oltre alla confisca dei beni in terra folignate, e la pena di due anni e sei mesi di reclusione, è scattata anche l'inabilitazione all'esercizio di imprese commerciali e dell'esercizio di uffici direttivi presso qualsiasi impresa

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