Cronaca
Il 23enne è stato arrestato dalla polizia
Aveva iniziato a pedinarla dovunque andasse, poi si era fatto più insistente al punto da minacciarla fino ad arrivare ad aggredirla fisicamente. Un agguato, infatti, in un parcheggio a Foligno ha segnato il culmine di un’escalation di atti persecutori di cui si è reso protagonista un giovane cittadino tunisino, classe 2001, arrestato nei giorni scorsi dagli agenti del commissariato folignate, guidato dal vice questore Adriano Felici.
A far scattare le manette ai polsi del ragazzo, 24 anni ancora da compiere, ma già gravato da un ammonimento del Questore e da diversi precedenti di polizia, è stata l’aggressione fisica in un parcheggio, come detto, che ha portato la vittima, una donna sulla trentina, a fuggire e a rifugiarsi proprio presso il commissariato di via Garibaldi. Qui gli agenti, dopo essersi accertati delle condizioni di salute della donna, che ha raccontato cosa le era accaduto, hanno acquisito tutte le informazioni utili all’individuazione del ventitreenne che, grazie alle tempestive ricerche, è stato rintracciato in corso Cavour, dove si aggirava in evidente stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcolici.
Recuperato il ragazzo, i poliziotti lo hanno accompagnato in commissariato per le attività di rito, raccogliendo altresì la querela della vittima. E proprio dalla denuncia è emerso che quello consumatosi nel parcheggio, violenza fisica a parte, non era stato purtroppo un episodio isolato, ma che il giovane aveva iniziato da diverso tempo a tenere una condotta persecutoria nei confronti della donna. Tra avvicinamenti e tentativi di approccio nei locali abitualmente frequentati dalla trentenne. Una serie di comportamenti che avevano portato la donna a cambiare le proprie abitudini di vita, oltreché a vivere in uno stato di paura, e che, come riferito dalla vittima, erano degenerati proprio negli ultimi tre giorni quando l’uomo era arrivato al punto di minacciarla e, poi, ad aggredirla fisicamente. Da qui il 23enne è stato arrestato per il reato di atti persecutori e, su disposizione del pubblico ministero di turno, trattenuto agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.
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