Attualità
La cattedrale di San Feliciano
Dalla cattedrale di San Feliciano, ormai a un passo dalla riapertura, fissata per il prossimo 19 gennaio, al Santuario della Madonna delle Grazie di Rasiglia. A Foligno sono quattro le chiese giubilari, per i sacri pellegrinaggi, indicate dal vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino e Foligno, monsignor Domenico Sorrentino per la diocesi folignate per questo Anno Santo inaugurato, ufficialmente, da papa Francesco lo scorso 24 dicembre.
Si tratta della cattedrale di San Feliciano, della chiesa di Sant’Agostino - Santuario della Madonna del Pianto che domina piazza Garibaldi, della chiesa di San Francesco - Santuario Sant’Angela da Foligno, che, sempre in centro storico, si affaccia su piazza San Francesco e del Santuario della Madonna delle Grazie di Rasiglia, quattro chiese nelle quali i pellegrini potranno recarsi per ottenere l’indulgenza.
Lo si apprende dal sito della diocesi di Foligno, dove è stato dato annuncio dell’individuazione delle quattro chiese giubilari. Come spiegato da monsignor Sorrentino nel decreto di individuazione, si tratta “di luoghi di pia visita, in cui acquistare l’Indulgenza giubilare, quelli designati dall’Ordinario, tenendo conto del fatto che ‘le stesse Indulgenze sono concesse alle medesime condizioni, a quanti non potranno partecipare alle solenni celebrazioni, ai pellegrinaggi e alle visite per gravi motivi”. Il riferimento è a “monache di clausura, anziani, infermi, reclusi, come pure coloro -si legge - che in ospedale o altri luoghi di cura prestano servizio continuativo ai malati”.
L’indulgenza come viene spiegato “si potrà acquistare con le opere di misericordia e penitenza indicate dalle norme”, e vale a dire la partecipazione alle missioni popolari, a esercizi spirituali o a incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica, preparati a livello parrocchiale o diocesano; le opere di misericordia corporali e spirituali; la visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà come, ad esempio gli infermi, i carcerati, gli anziani in solitudine, i diversamente abili; e ancora, le opere di penitenza e le opere di carattere religioso o sociale. “Per facilitare l’accesso al sacramento della Penitenza - conclude il vescovo - invito tutti i parroci e amministratori parrocchiali ad indicare con anticipo, nelle chiese parrocchiali e nei Santuari, tempi e modalità di accesso alla confessione sacramentale”.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy