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Sanità, allo sciopero nazionale a Roma anche Cristina Cenci, medico all'ospedale di Foligno: "Ora aspetto i giusti posti letto"

Annalisa Ercolani

20 Novembre 2024, 17:13

Sanità, allo sciopero nazionale a Roma anche Cristina Cenci, medico all'ospedale di Foligno: "Ora aspetto i giusti posti letto"

Uno degli slogan dello sciopero nazionale a Roma

Via allo sciopero nazionale a Roma indetto da medici, infermieri e dirigenti sanitari. La manifestazione si è svolta in piazza Santi Apostoli il 20 novembre. Le associazioni Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up hanno mobilitato numerosi partecipanti da tutta Italia per denunciare il grave stato del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), compromesso da anni di disinvestimenti. Il segretario nazionale di Anaao-Assomed, Pierino Di Silverio, ha dichiarato che i professionisti della sanità non sono carnefici, ma vittime di un sistema in crisi. Inoltre, ha esortato il governo a fornire risorse adeguate e a riformare il settore, sottolineando che l'assenza di finanziamenti adeguati porterà a una continua emorragia di professionisti dal sistema. La mancanza di formazione per gli specializzandi e l'insufficienza delle retribuzioni sono stati evidenziati come problemi cruciali.

Durante la manifestazione Cristina Cenci, medico internista, che lavora all’ospedale di Foligno, ha dichiarato: "Ora mi aspetto che da domani nel mio ospedale ci siano i posti letto giusti che servono per ricoverare i pazienti. Ma non solo nel mio ma, in tutti gli ospedali d’Italia. Da medici non possiamo più vedere pazienti che stazionano nei Pronto Soccorso solo perché i posti letto negli ultimi 20 anni sono stati tagliati e non è stato riorganizzato il territorio". 

La questione della sicurezza è emersa come un tema centrale Di Silverio ha richiesto la depenalizzazione dell'atto medico per alleviare la pressione legale sui sanitari. Tra i manifestanti, molti specializzandi hanno espresso frustrazione per le difficoltà economiche e professionali che affrontano. Un giovane specializzando ha raccontato delle sue spese elevate, lasciandolo con pochi fondi per costruire una famiglia. I partecipanti hanno esibito cartelli con slogan incisivi, come "La sanità è un diritto, difenderla è un dovere" e "Specializzandi sfruttati, stipendi bloccati". Quido Quici, presidente di Cimo-Fesmed, ha espresso delusione per la Legge di Bilancio 2025, che non prevede assunzioni sufficienti e mantiene il blocco della spesa sul personale. 

Antonio De Palma, presidente del Nursing Up, ha denunciato la crisi dell'infermieristica e chiesto un'integrazione immediata delle risorse. Ha anche sottolineato la necessità di riconoscere le attività degli infermieri come usuranti e di garantire stipendi adeguati. Una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni è stata letta durante la manifestazione, evidenziando l'urgenza di riforme strutturali nel SSN e denunciando l'insufficienza dei finanziamenti attuali. I firmatari hanno chiesto un approccio bipartisan per affrontare le criticità del sistema sanitario.

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