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L'intervista

Quintana di Foligno, Mauro Mazzocchi: "Luca Innocenzi non ha più rivali, sarà così per anni. Dopo di lui il vuoto"

13 Agosto 2024, 00:05

Quintana di Foligno, Mauro Mazzocchi: "Luca Innocenzi non ha più rivali, sarà così per anni. Dopo di lui il vuoto"

Foligno, breve colloquio pre-ferragostano, in chiave Quintana, con Mauro Mazzocchi. Ex cavaliere di Giostra con due successi alle spalle (fu il primo a portare alla vittoria il mitico anglo - arabo - sardo del Croce Bianca Bolero IV nel 1986, scendendo sotto quota 58 secondi), Mazzocchi è stato anche preparatore di indiscussi talenti quintanari che hanno scritto pagine importanti della Quintana: da Simone Bocci a Massimo Gubbini; tanto per fare i nomi più importanti. Da qualche anno si cimenta, con successo, in qualità di commentatore tecnico, in occasione delle differite Rai della Giostra della Quintana. E la conversazione con lui scivola, inevitabilmente, sull’attuale stato di grazia di Luca Innocenzi.

"E’ indiscutibilmente il cavaliere più forte attualmente in circolazione – spiega Mauro Mazzocchi – e lo sta dimostrando, non solo nella Giostra di Foligno, ma in ogni dove ci sia una tenzone di antico regime; ad Ascoli ha fatto cappotto. Il 18 agosto partirà come favorito nella Giostra di Servigliano. Dopo il doloroso evento che ha condotto alla prematura chiusura della carriera di Massimo Gubbini – prosegue – Luca non ha più rivali in grado di scalfire il proprio predominio. Un predominio del tutto legittimo, sostenuto da una struttura tecnica ed uno staff di assoluto rilievo, e da un furore agonistico che non sembra conoscere momenti di declino. Insomma, ancora per i prossimi tre, cinque anni, sarà lui il padrone assoluto di questo genere di competizioni”.

Il problema, secondo Mauro Mazzocchi (ma non solo), sarà il dopo Luca Innocenzi. "Purtroppo – sostiene - a differenza del passato, quando le generazioni di cavalieri folignati si alternavano con estrema regolarità, quando la parabola tecnica di Luca Innocenzi andrà a concludersi, saremo in presenza, temo, del vuoto assoluto. Allo stato, infatti, non si intravedono fantini folignati capaci di raccoglierne il testimone e questo è un peccato per una scuola equestre, come la nostra, che è stata sempre in grado di rigenerarsi con successo. Io credo che troppo frettolosamente e colpevolmente sono state archiviate carriere di giovani fantini folignati, penso a Fondi, Angeli e Antonelli tra gli altri, per far spazio a nomi e curriculum non propriamente esaltanti. Qualcuno dovrà pur riflettere su questo”.

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