"Se c'è un
musicista che può arricchire il nostro repertorio è sempre il benvenuto nella nostra
band. Al Mortimer Pub a
Montelago Celtic Festival, abbiamo chiesto a un signore del posto se può suonare con il suo tamburello la sua musica legata alla
tradizione marchigiana". Si presentano così gli
Alzamantes, il loro biglietto da visita è camaleontico rispetto ai
generi musicali "dalle
pizziche salentine alle
gighe Irlandesi". Dall'unione del rispettivo
mondo musicale,
folk e
balfolk insieme alle
danze popolari, i due
cofondatori,
Dario Tornaghi,
fisarmonicista e
Maddalena Soler,
violinista, nascono gli
Alzamantes nel 2009. "Ogni
concerto ci ha regalato
emozioni, ma forse l'esibizione di due anni fa a
Montelago Celtic Festival è stata unica. Qui si respira un'energia particolare, difficile da trovare altrove", raccontano i
cofondatori di
Alzamantes. Il nome della
band, rivela un significato nascosto, che si riferisce alle loro
origini lombarde. Deriva dalla parola dialettale
alzamantice, "colui che manualmente - spiega
Dario Tornaghi - azionava tramite delle funi, i mantici che permettevano agli
organi delle
chiese di riceve aria e produrre il suono; un
mestiere antico che ormai non esiste più". Sul palco gli
Alzamantes, giocano con il
ritmo musicale, mettendo sullo stesso spartito
note e
melodie folk popolari con il rock moderno. Ma lo
show non finisce qui, oltre ad arrangiamenti insoliti e unici, propone
danze balfolk dal
mediterraneo al
nord Europa.
Laggiù, soffia è il nuovo
disco della
band, che fonde
balfolk e
rock, in un mosaico di
idee e
divertimento.