"La Saxa ancora non è chiusa e non è tempo per smantellarla". E' una dura presa di posizione quella che arriva dalle segreterie di Filctem Cgil e Femca Cisl che denunciano: "Il suono del silenzio che caratterizza la zona industriale di Gualdo Tadino è stato interrotto purtroppo dalle sole operazioni necessarie per far sparire dal sito dell'ex Tagina una pressa". Simone Sassone (Femca Cisl) ed Euro Angeli (Filctem Cgil) sono durissimi. "Come organizzazioni sindacali speravamo che il rumore tornasse per la ripresa della produzione, ma con un'azione ad oggi ancora poco chiara e all'insaputa di tutti, è stata caricata e portata in altra sede la pressa dallo stabilimento di Gualdo". A San Valentino era stato indetto lo stato di agitazione per evitare l'uscita di una pressa che era già stata venduta, con il miraggio di sostituirla con una nuova. "A insaputa di tutti, la pressa è stata rimossa dallo stabilimento nei giorni scorsi. Appena informati, abbiamo richiesto spiegazioni all'azienda, la quale ha risposto di avere avviato delle verifiche su chi, come e quando, abbia consentito questa operazione non autorizzata dalla direzione". Da qui la richiesta di spiegazioni ufficiali dopo anni di sacrifici dei dipendenti. "Le maestranze hanno convissuto e stanno ancora convivendo con la preoccupazione della chiusura". Per avere un futuro, quindi, "null'altro deve essere né smontato né portato via, quindi chiediamo a tutti di vigilare". Ritenuta gravissima anche la mancata convocazione al ministero. "Chiederemo - continuano i sindacati - un incontro al prefetto di Perugia. Siamo arrivati al limite della sopportazione e quanto sta succedendo può soltanto aggravare la situazione". (CORRIERE DELL'UMBRIA)
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