Sabato 27 Dicembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

ECONOMIA

Riforma delle partecipate della Regione Umbria: tagli e risparmi in 24 mesi

Un capitolo del Defr è dedicato alla revisione delle società che fanno capo all'ente regionale

Alessandro Antonini

27 Dicembre 2025, 10:29

Riforma delle partecipate della Regione Umbria: tagli e risparmi in 24 mesi

Tagli ed economie. Queste le parole d'ordine per le partecipate della Regione. Il piano di governance già approvato e contenuto nel Documento di economia e finanza regionale (Defr) si sviluppa su due linee fondamentali.

La prima prevede “interventi volti alla semplificazione e ottimizzazione” - recita il Defr - del sistema delle partecipazioni regionali attraverso la riduzione del numero dei soggetti partecipati e un contenimento dei costi ed efficientamento organizzativo.

Tagli ed economie, appunto. Il secondo fronte include “interventi diretti ad un rafforzamento della governance”, è scritto nello stesso documento di giunta. Che significa un controllo più stringente.

Oltre al controllo di efficienza, nel piano è previsto il “controllo di efficacia” (o prestazionale) - evidenziando che “è svolto dagli uffici regionali che affidano servizi alle società e agli altri enti richiamati nel piano stesso. Le modalità di attuazione dovranno essere definite con apposito atto, sulla base di quanto già indicato nel Piano stesso secondo cui il controllo di efficacia si eserciterà attraverso un’attività di monitoraggio”. Tre le ipotesi.

Una verifica ex ante, esercitata all’atto dell’affidamento mediante la definizione degli obblighi prestazionali. Una contestuale, mediante report periodici sullo stato di attuazione degli obiettivi prestazionali. E infine il controllo ex post, attraverso la verifica degli standard quali-quantitativi e del grado di soddisfazione dell’utenza.

In primis queste nuove regole investono le società a controllo pubblico partecipate direttamente, ossia Puntozero scarl (73,04%), Sviluppumbria spa (92,30%), 3A Parco tecnologico agroalimentare scarl (23,23%), Umbria Tpl e mobilità spa (27,78%), Gepafin (48,85%). Ma attività di indirizzo e controllo non mancheranno per le società a controllo pubblico indiretto, vale a dire Sase spa e Umbriafiere spa, partecipate da Sviluppumbria Spa; e Istituto clinico tiberino spa, partecipato dall’azienda sanitaria locale Umbria 1.

Non finisce qui. La Regione, sulla base di una delibera del 5 marzo scorso, ha assegnato obiettivi e formulato indirizzi, per il periodo 2025-2027, relativi al contenimento delle spese di funzionamento, anche alle Agenzie regionali (Adisu, Afor, Arpa, Arpal e Aur), gli enti pubblici economici (Ater Umbria e Umbraflor), al Consorzio di enti pubblici Scuola umbra di amministrazione Pubblica (Suap), alla Fondazione di partecipazione Umbria jazz e alla Fondazione Umbria per la prevenzione dell’usura–ets. Una sforbiciata sulle spese che scatterà, stando a questi intendimenti, dal prossimo biennio.

Non è stata ancora definita l’entità complessiva. Staremo a vedere.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie