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Crescita a rilento in Umbria: dal 2019 variazione del +3,2% per il Pil. Come le regioni hanno superato i contraccolpi del lockdown

La media italiana è +6,4%, la Sicilia batte tutti. Tra le province, Perugia è messa meglio di Terni

Catia Turrioni

06 Novembre 2025, 16:38

Crescita a rilento in Umbria: dal 2019 variazione del +3,2% per il Pil. Come le regioni hanno superato i contraccolpi del lockdown

L’Umbria avanti piano. Dal pre Covid ai giorni nostri, la crescita economica ha registrato una variazione in positivo del +3,2%. La media nazionale è +6,4%. Nel lasso di tempo preso in considerazione, la regione che ha registrato le migliori performance è la Sicilia (+10,9%). A elaborare lo studio è la Cgia di Mestre che ha voluto analizzare la risposta del Paese agli anni difficilissimi che si sono susseguiti dal 2019, tra i vari lockdown, i contraccolpi causati dalla pandemia, l’impennata dell’inflazione, lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina e il caro energia. Un periodo complicatissimo che però l’Italia - secondo la Cgia di Mestre - ha superato meglio di quasi tutti i suoi principali competitor commerciali. “Se tra il 2019 e il 2025 il nostro Pil reale è aumentato del 6,4% - evidenzia lo studio - in Francia è salito del 5 e in Germania dello 0,2. Solo la Spagna può contare su una variazione positiva superiore alla nostra che ha raggiunto il 10%”.

Tornando alla situazione italia, la Sicilia ha visto aumentare nel periodo 2019-2025 il proprio Pil reale del 10,9%. Nessun’altra regione italiana ha fatto meglio. Sebbene nell’ultimo biennio sia in corso un rallentamento di una buona parte degli indicatori economici siciliani, l’ottimo risultato ottenuto in questo sessennio è ascrivibile, in particolare, all’andamento delle costruzioni, dell’industria e del turismo. Settori che hanno potuto beneficiare degli effetti innescati dal Superbonus, dal Pnrr e dalla Zes unica. E questo, in vista dell’estensione della Zona economica speciale anche a Umbria e Toscana, potrebbe rappresentare uno spiraglio per il futuro.

Al momento l’Umbria, in questa sorta di classifica delle regioni che hanno registrato la migliore crescita economica, si piazza al 15esimo posto (su venti). Stanno peggio solo Molise, Basilicata, Friuli Venezia Giusia, Toscana e Liguria che si piazza in ultimissima posizione. A livello regionale, Perugia sta meglio di Terni. La crescita economica del capoluogo di regione dal 2019 al 2025 è di +4,2%, quella della città dell’acciaio è addirittura negativa (-0,2%). Terni, infatti, è tra le otto province d’Italia che non hanno ancora recuperato rispetto al pre Covid. Le situazioni più critiche le scorgiamo a Genova 8-2,2); Frosinone (-2,6) e Firenze (-2,9). Ma il 2025 è destinato a cambiare un po’ tutto. “Sebbene siano dati previsionali di Prometeia - evidenzia lo studio della Cgia - e le distanze tra le 107 province siano risicatissime, quest’anno Firenze è destinata a registrare la crescita del Pil più elevata d’Italia 8+1%). Seguono Venezia (+0,9%), Siracusa, Modena, Brescia, Varese, Parma e Bergamo (tutte con il +0,8%). Nessuna area provinciale dovrebbe presentare una crescita negativa, anche se a Gorizia, Siena e Imperia la variazione percentuale del Pil rispetto al 2024 dovrebbe essere pari allo zero”.

Occhio però. Se dall’analisi del trend di crescita 2019-2025 e 2024-2025 le aree del Mezzogiorno hanno registrato le crescite più importanti, dall’analisi della ricchezza pro capite relativa al 2025 le distanze rimangono ancora molto significative. A Milano il Pil per abitante è tre volte superiore a quello di Napoli. Il Pil per abitante a Perugia è di 33.446 euro mentre quello di Terni è di 29.748 euro. Le realtà più povere sono occupate dalle province di Sud Sardegna 820.972 euro), Barletta-Andria-Trani (20.865 euro) e Cosenza (20.636 euro).

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